La farsa grillina: De Vito mai espulso dal M5S. Meloni: «Ecco cosa diceva Di Maio…» (video)
C’è una clamorosa beffa per i cittadini romani nella vicenda che vede il grillino Marcello De Vito, presidente del Consiglio comunale di Roma, indagato per presunte tangenti e corruzione nell’ambito dell’inchiesta sulla costruzione del nuovo stadio. L’espulsione dell’esponente del M5S, annunciata in pompa magna dal leader Luigi Di Maio all’indomani dell’arresto di De Vito, non è stata mai formalizzata. A tutti gli effetti, dunque, De Vito è un iscritto del Movimento e secondo la legge ancora oggi potrebbe risedersi sullo scranno più alto dell’aula del Campidoglio.
Secondo un articolo del Messaggero, infatti, solo una settimana fa il MoVimento 5 Stelle gli ha notificato tramite raccomandata l’apertura di un procedimento disciplinare dopo la scarcerazione e la concessione degli arresti ai domiciliari. Il M5S ha comunicato l’apertura del procedimento il 9 luglio, tre giorni prima che la Cassazione si pronunciasse sull’ordinanza di arresto perché De Vito avrebbe potuto fare ricorso e vincerlo.
Un’indagine per corruzione non può infatti far scattare nessuna sanzione, serve la condanna in primo grado, che nel caso di De Vito è tutta da venire visto che non è stato ancora rinviato a giudizio, ma tutto questo è scritto nel codice etico del M5S.
Dura la reazione di Fratelli d’Italia alla notizia. «Nonostante i roboanti annunci di Di Maio, apprendiamo dalla stampa che Marcello De Vito, arrestato quattro mesi fa per corruzione, non sarebbe ancora stato espulso dal M5S. Questa è la coerenza grillina: passano tutta la giornata a dare patenti di onestà e presentabilità al prossimo ma poi, quando tocca a loro dimostrare di essere onesti e presentabili, si comportano peggio degli altri», dice la leader Giorgia Meloni.