La Bulgaria lancia l’allarme peste suina e si mobilita: si abbattono maiali e cinghiali malati
C’è un certo allarme in Europa per il diffondersi della cosiddetta peste suina africana, di cui sarebbero stati individuati ben 17 diversi focolai in Bulgaria. Per giunta gli animali colpiti non erano registrati ma erano allevati da privati per uso domestico. Il 15 giugno la malattia è stata al centro dell’incontro dei ministri dell’Agricoltura europei a Bruxelles. Chi è in agitazione invece sono i grandi allevatori di maiali, che hanno chiesto un immediato intervento delle autorità bulgare per impedire l’insorgere di una epidemia. E le autorità sarebbero già al lavoro, provvedendo all’immediato abbattimento degli animali trovati infetti. La Bulgaria ha messo in campo la polizia militare, la polizia stradale e la gendarmeria, e sta rinforzando i controlli sull’export di carne vero le altre nazioni. Lamalattia inoltre, che non è trasmissibile in alcun modo all’uomo, infetta però anche i cinghiali, che potrebbero trasmettere la malattia con più rapidità nonessendo confinati negli allevamenti. Per questo il governo di Sofia ha triplicato gli incentivi per l’abbattimento dei cinghiali selvatici. Anche perché a oggi non esistono profilassi, vaccini o antidoti per la peste suina. Questa malattia ha colpito recentemente anche in Asia, ed è particolarmente virulenta e quasi sempre letale. Si manifesta con febbre molto alta, emorragie interne, inappetenza e mobilità ridotta. Secondo il sito lifegate.it il virus della peste suina africana può sopravvivere per molti anni nelle carcasse congelate. In Cina, come comunica sempre lifegate.it ad agosto scorso furono stati abbattuti circa un terzo dei maiali del Paese. In Europa la peste suina è diffusa prima in Russia poi in Bielorussia, Lituania, Polonia, Estonia e Lettonia. Pochi giorni fa c’è stato il primo caso nel Regno Unito. In Italia la peste suina è presente soltanto in Sardegna dal 1978, ma pare che oggi sia stata completamente debellata.