Il socialista Sanchez non ottiene la fiducia e si appella a Podemos, che però vuole le poltrone

23 Lug 2019 13:14 - di Redazione

Il primo ministro spagnolo facente funzioni, il socialista Pedro Sanchez, ha aperto oggi in parlamento il dibattito per la sua investitura a capo del nuovo governo. La sua conferma non è tuttavia certa, dato che ancora non è stato concluso l’accordo con il partito della sinistra radicale Podemos. Infatti il Parlamento spagnolo non ha votato la fiducia a Sanchez come primo ministro. Nella prima tornata, il leader socialista ha ottenuto 124 voti, oltre 50 in meno rispetto ai 176 richiesti (su 350 totali). I voti contrari sono stati 174. Podemos ha scelto l’astensione con una decisione che, come evidenzia El Pais, potrebbe lasciare aperto uno spiraglio per la trattativa sulle poltrone di governo con il Psoe e la creazione di un governo di coalizione. Giovedì è in programma un nuovo voto, Sanchez nel prossimo round avrà bisogno della maggioranza semplice e non della maggioranza assoluta. Ora il voto chiave è quello di giovedì, quando basteranno più deputati favorevoli che contrari.

Vincitore delle elezioni di aprile con 123 seggi, Sanchez intendeva guidare un governo di minoranza con l’appoggio esterno di Podemos e alcuni partiti regionali minori. Ma il partito di Pablo Iglesias (42 seggi) ha puntato i piedi per entrare al governo. Il negoziato è ancora in corso, dopo che Iglesias ha accolto la richiesta di Sanchez di non assumere incarichi ministeriali. Ma l’accordo non si annuncia facile: fonti di Podemos, citate da El Mundo, riferiscono che il partito della sinistra radicale accusa Sanchez di offrire “soltanto responsabilità simboliche”. “Veniamo da tradizioni diverse dalla sinistra. Finora si è parlato molto delle differenze e stiamo provando che non è facile arrivare ad un punto d’incontro. Ma niente che vale la pena è facile”. Così Sanchez ha teso la mano a Unidas Podemos nella parte finale del suo discorso di investitura al Parlamento spagnolo chiedendo al partito della sinistra radicale guidato da Pablo Iglesias uno sforzo per arrivare all’accordo che potrà garantire, nel voto di fiducia che si terrà stasera, il cruciale sostegno al governo guidato dal socialista. Sanchez ha detto che su Psoe e Podemos sono rivolti “gli occhi speranzosi di milioni di concittadini” affinché sia raggiunto un accordo per portare avanti tutto quello che “unisce” le due formazioni di sinistra: “una società di uomini e donne liberi ed uguali in armonia con l’ambiente”. Nel suo discorso il leader socialista ha infatti presentato un lungo elenco di riforme, patti e impegni con l’obiettivo di realizzare “le promesse della sinistra”. Tra queste un aumento del 5% dei fondi per l’Istruzione, un nuovo statuto dei diritti dei lavoratori, una nuova legge di Famiglia che tuteli e protegga maggiormente le donne e anche un inasprimento delle leggi sulle aggressioni sessuali. Sanchez non ha fatto alcun riferimento alla questione catalana, ma è difeso una Spagna “unita e diversa”, né ha fatto riferimento alla questione dei clandestini.

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