I vaccini sono sicuri: lo dice il Rapporto dell’Aifa sul 2018. La reazione più frequente è la febbre

31 Lug 2019 16:19 - di Marino Petrelli

I vaccini sono sicuri. O almeno è quello che sostiene la medicina ufficiale. L’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, nel suo “Rapporto 2018” utilizza per la prima volta le dosi effettivamente somministrate a livello nazionale, fornite dal ministero della Salute e dai dipartimenti della prevenzione delle Regioni e delle Provincie autonome. Su un totale di circa 18 milioni di dosi somministrate in Italia nel 2018, la frequenza delle segnalazioni relative a reazioni avverse gravi correlabili è infatti di 3 eventi ogni 100 mila dosi, che corrispondono a circa 12 segnalazioni ogni 100 mila abitanti. Risultano poi aumentate le coperture vaccinali nei bambini e negli adolescenti, ma continua a destare preoccupazione il mancato raggiungimento del 95 per cento della vaccinazione contro morbillo parotite e rosolia in tutte le fasce di età considerate.
Le reazioni avverse più frequenti sono la febbre con temperature corporea superiore a 38 gradi, reazioni locali nel sito di inoculazione e reazioni cutanee generalizzate, comprese le reazioni a tipo rush cutaneo. Meno comuni sono risultate le reazioni avverse agitazione/irritabilità, iperpiressia (febbre molto alta), vomito e orticaria. Il totale delle segnalazioni, dice l’Aifa, è di 7.267: il 76 per cento si riferisce a sospetti eventi avversi che si sono verificati nel 2018, mentre quasi il 20 per cento a casi verificati negli anni precedenti. Il 3,4 per cento delle segnalazioni non riporta invece la data di insorgenza.
Nel mondo, però, 20 milioni di bambini, circa uno su dieci, non hanno ricevuto nel 2018 i vaccini più importanti, da quello per il tetano a quello contro il morbillo. Lo affermano le stime di Unicef e Oms, secondo cui il tasso globale di copertura è “stagnante” da dieci anni. Anche per l’aumento dei “no vax” o di quanti chiedono che la scelta sia liberi.
A Rimini qualche giorno fa si sono radunati un migliaio di “Libera scelta Romagna” per protestare contro la decisione del comune di multare le famiglie che non vaccinano i propri figli prima dell’immissione a scuola. A fine giugno il Corvelva, il Coordinamento regionale veneto per la libertà vaccinale, ha tenuto una conferenza stampa alla camera dei Deputati riponendo i suoi cavalli di battaglia: la libertà di scelta e l’attenzione alle possibili reazioni da vaccino. Recentemente, il Tribunale di Milano ha riconosciuto l’indennizzo ad una donna che aveva contratto la sindrome di Guillain-Barrè dopo una vaccinazione influenzale. Non è la prima sentenza, non sarà l’ultima. Il dibattito resta aperto.

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