I palombari del Comsubin neutralizzano in una settimana 50 ordigni esplosivi della guerra
In 7 giorni di operazioni subacquee sono stati neutralizzati 50 pericolosi ordigni esplosivi risalenti alla seconda guerra mondiale, ripristinando così la sicurezza della navigazione e della balneazione in molte località italiane. Dal 12 al 19 luglio 2019 i Palombari del Gruppo operativo subacquei (Gos) del Comando subacquei ed Incursori della Marina militare (Comsubin), distaccati presso i Nuclei Sdai (Sminamento Difesa antimezzi insidiosi) di Augusta, La Maddalena e Taranto hanno concluso diverse operazioni subacquee nelle acque della Sicilia, della Sardegna e della Puglia attraverso le quali sono stati neutralizzati 50 pericolosi ordigni esplosivi. In Sicilia il Nucleo Sdai di Augusta è intervenuto d’urgenza su richiesta della prefettura di Trapani rispettivamente a Marinella di Selinute, dove ha bonificato 41 proiettili d’artiglieria a soli 2 metri di profondità ed a 30 metri dalla costa, e a Trefontane dove a rimosso 1.000 munizioni da mitragliatrice da un relitto di un Piaggio P108, un aereo italiano dell’ultimo conflitto che si trovava a 34 metri di profondità. Per conto della Prefettura di Siracusa, il Nucleo di Palombari di Comsubin è poi intervenuto a Cassibile per rimuovere dal fondo 4 bombe da mortaio ed una bomba a mano inglese, tutte a caricamento speciale. Questi particolari ordigni, non bonificabili in mare, hanno imposto un’operazione congiunta con gli artificieri dell’Esercito del 4° Reggimento Guastatori di Palermo che li hanno presi in consegna per la loro definitiva inutilizzazione.
In Sardegna invece il Nucleo Sdai di La Maddalena ha concluso oggi un intervento d’urgenza, richiesto dalla Prefettura di Sassari, che ha permesso di rimuovere e distruggere una bomba d’aereo MK-4 da 500 libbre, rinvenuta negli scorsi giorni dai sommozzatori del Vigli del Fuoco a 35 metri di profondità a 5 miglia dall’ingresso del porto di Porto Torres. In Puglia il Nucleo Sdai di Taranto è intervento a Porto Cesario, su richiesta della Prefettura di Lecce, per neutralizzare 3 proiettili d’artiglieria da 75 mm. Tutti gli ordigni che sono stati rinvenuti, ad eccezione di quelli trovati a Cassibile, sono stati distrutti secondo le consolidate procedure tese a preservare l’ecosistema marino in aree di sicurezza individuate dalle locali Autorità Marittime. È bene ricordare, spiega una nota della Marina militare, a chiunque dovesse imbattersi in oggetti che per forme e dimensione possano richiamare un ordigno esplosivo o parti di esso, che questi manufatti possono essere molto pericolosi e pertanto non devono essere toccati o manomessi in alcun modo, ma ne va denunciato immediatamente il ritrovamento alla locale Capitaneria di Porto o alla più vicina stazione dei Carabinieri, così da consentire l’intervento dei Palombari di Comsubin al fine di ripristinare le condizioni di sicurezza del nostro mare.