I grillini si schiantano sulla Tav, Morra attacca di Maio: «Siamo alla follia»(video)

24 Lug 2019 12:37 - di Valeria Gelsi

Il via libera di Giuseppe Conte alla Tav dà un’ulteriore spallata alla tenuta del M5S. O, almeno, a quella di Luigi Di Maio. Dopo mesi di processi interni, arginati con promesse di cambio di passo e organizzazione, il leader politico si trova ora a dover maneggiare la doppia patata bollente del «mandato zero» e della giravolta sulla Torino-Lione. E poco importa che, come tutti gli osservatori hanno notato, in realtà quella mossa di Conte sull’Alta velocità punti a dare un po’ di respiro al governo giallo-verde. Perché magari, nelle file grilline, c’è già chi pensa a un piano B, che contempli altri governi e una diversa leadership.

Morra: «Mi rivedrete con la cravatta No Tav»

Dunque, in casa grillina la partita che si gioca sulla Tav assume l’aria di un gioco machiavellico, che consuma sul fronte interno almeno quanto su quello esterno. Un fronte del quale oggi si fa guida Nicola Morra, il presidente della commissione parlamentare antimafia che di fatto arriva a chiedere il commissariamento di Di Maio. Ma sempre lasciando credere che sarebbe dal basso, ovviamente. «Ragioniamo con la nostra testa», ha detto Morra in un lungo video su Facebook su mandato zero e Tav. «Siamo nati dicendo che la Tav non si sarebbe dovuto fare», ha detto ancora Morra, sottolineando che «è pura follia». Presto, ha quindi annunciato, «mi rivedrete con la cravatta No Tav».

La chiamata al voto contro Di Maio

«Dobbiamo ragionare con la nostra testa, Beppe Grillo ce lo ha insegnato e Gianroberto ce lo ha ribadito – ha detto ancora Morra richiamandosi alle “origini” – vengono prima in diritti delle persone e poi molto, molto dopo quegli degli azionisti». «Parlo da iscritto alla piattaforma Rosseau, possiamo votare il 25 e 26 luglio, decidere: non è una ratifica, è una scelta. Dobbiamo farlo – ha concluso – rispettando le idee di tutti, a partire da quelle del capo politico, ma mantenendo ben saldi i nostri valori».

Delusione e rabbia nel M5S

Dunque, il messaggio che si ricava dalle parole di Morra è che Di Maio ha tradito i valori delle origini. Non una novità, ma un vecchio cavallo di battaglia che in queste ore trova nuovo vigore. Nel M5S c’è forte spaseamento e Morra&co sanno che è un’occasione propizia come mai prima. «Sono affranto, non riesco a credere che questa nostra battaglia possa finire così», ha detto al Corriere della Sera il senatore No Tav, Alberto Airola, che sta valutado – con prudenza – l’ipotesi dimissioni, ma per il quale «a dimettersi dovrebbero essere tutti gli altri 5 stelle, non io che sono rimasto coerente». Per il senatore Matteo Mantenero, poi, il M5S ha ceduto su un suo «baluardo», rimediando «una resa importante», mentre Gianluigi Paragone ha detto che «purtroppo alla politica mancano visione e coraggio», annunciando che andrà in giro per l’Italia a scusarsi «per non aver inciso come avrei voluto».

Il tweet di Grillo contro Di Maio

Insomma, il terreno per il “golpe” è fertile. E c’è pure la benedizione di Beppe Grillo, non a caso evocato da Morra nella sua diretta Facebook: «Andarmene a casa non ho proprio il coraggio», ha twittato ieri il fondatore, citando Julio Iglesias. E a tutti è apparso chiaro che ce l’aveva – anche lui – con Di Maio.

 

Su mandato ZERO e TAV

Pubblicato da Nicola Morra su Mercoledì 24 luglio 2019

 

 

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