I grillini ringhiano a Conte. Tav, “ci vediamo in Parlamento per votare”

23 Lug 2019 21:04 - di Redazione

“Alla luce delle dichiarazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ringraziamo per l’impegno, chiederemo che sia il Parlamento ad esprimersi e in aula vedremo l’esito della votazione. Vedremo chi è a favore di un progetto vecchio di 30 anni e chi invece sceglierà di avere coraggio”. Lo affermano in una nota congiunta i capigruppo M5S
Stefano Patuanelli e Francesco D’Uva. “In merito al Tav la posizione del MoVimento 5 Stelle non cambia. Il nostro No a un’opera che rischierebbe di nascere già vecchia è deciso”, sottolineano.

Che fa Toninelli?

Si erano rincorse per tutta la giornata, fuori e dentro il governo, le voci di un possibile passo indietro di Danilo Toninelli alla guida del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Voci che giravano anche in ambienti 5 Stelle, dove la permanenza del responsabile del Mit continua ad essere considerata fortemente in bilico.

Inchiodato alla poltrona

Fatto sta, che a stretto giro dalle parole del premier Giuseppe Conte sul Tav, quel che trapela è che Toninelli sarebbe deciso a tenere duro: pur confermando la netta contrarietà all’opera, ha apprezzato “l’attestato di stima” da parte di Conte. Così come viene sottolineato dalle stesse fonti che i 3 miliardi aggiuntivi che si otterrebbero dalla Ue, grazie al lavoro portato avanti dal Mit, cambierebbero il segno dell’analisi costi benefici sull’alta velocità, liberando risorse fresche per altre opere “realmente utili”. La poltrona non si molla, neanche a costo della dignità.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Gughy 24 Luglio 2019

    Se Di Maio è un capo politico, io sono Dio.
    Posso comprendere la frustrazione per l’ennessima sconfessione plateale della loro ideologia noTAV, noTAP, noGronda, ecc. ecc., ma incolpare qualcuno che ci da soldi per completare una infrastruttura con risparmio per gli italiani è il colmo.
    Far votare la cosa dal parlamento, in cui il sì per il TAV è scontato, è un’altra macroscopica fesseria:
    – se i 5S votano sì con la Lega si ricoprono ancora una volta di escrementi,
    – se votano no contro il partner del contratto, in un paese normale il governo cadrebbe.
    Se fosse un politico serio, il primo a dimettersi dovrebbe essere Toninelli visto che il suo ottuso ostruzionismo all’opera specifica e in generale alla sua politica sulle infrastrutture è stato sconfessato.
    Ma Toninelli così come gli altri parlamentari 5S hanno la faccia come il cul0, ad esempio Marra per protestare cambia cravatta, faranno buon viso a cattiva sorte e ancora una volta a 90° nei confronti del socio del contratto, continueranno come se nulla fosse accaduto.