Giallo nel Lazio. Zingaretti: “Commissariamento della sanità finito”. M5s: “Non è vero”
KSembra un giallo. Zingaretti annuncia trionfante la fine del commissariamento della sanità laziale, gli ribatte il grillino Barillari che nega quanto affermato dal governatore. E il capogruppo di Forza Italia Aurigemma che denuncia come “sospetto” il silenzio del tavolo tecnico chiamato a valutare i conti della regione.
In serata la prima nota è di Zingaretti. I conti sono in regola, i parametri della qualità dei servizi pure, la ricostruzione del sistema è in atto. Per Nicola Zingarettila ‘missione commissariamento’ è compiuta: domani il governatore del Lazio scriverà al presidente del Consiglio Giuseppe Conte per comunicargli di ritenere concluso il suo mandato commissariale, chiedergli un incontro, e procedere quindi all’uscita anche formale dal decennale ‘controllo ministeriale’ sul mondo della salute. E’ l’esito del tavolo-fiume di questo pomeriggio al Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef): obiettivo, verificare se il Lazio in camice bianco può tornare a camminare con le sue gambe. Zingaretti entra alle 14,30, esce dopo le 18,30, e si dice soddisfatto: il tavolo, spiega, “ha confermato il venire meno degli elementi strutturali che portarono al commissariamento nel luglio 2008.
Anche alla luce di questi risultati ritengo concluso il mandato commissariale assegnatomi dal Consiglio dei ministri il 1 dicembre 2017 e il 10 aprile 2018”.
Acqua gelata da Barillari (M5s)
A gettare acqua gelata è Barillari, consigliere Cinquestelle. “La Regione Lazio non esce dal Commissariamento della Sanita’, dopo 6 anni di tentativi da parte di Zingaretti. Il Presidente/Segretario ha fallito, ne tragga le conseguenze. Tutti i proclami di Zingaretti, ancora una volta, si sono dissolti in un nulla di fatto. E’ ufficiale: la Regione Lazio non esce dal Commissariamento della Sanita’. La conferma viene dal Tavolo Tecnico, riunitosi quest’oggi per analizzare i dati finanziari e quelli dei servizi socio-sanitari e verificare che ci fossero le condizioni per tale uscita”. Cosi’ il consigliere del M5S alla Regione Lazio, Davide Barillari.
“Come da tempo avevamo evidenziato, la grave situazione economico/finanziaria e la carenza di servizi non consentono tale passaggio. Le spese eccessive giustificate da scelte tecnicamente discutibili (dalla riconversione delle case della salute al finanziamento di iniziative per l’abbattimento delle liste di attesa, dalle eccessive esternalizzazioni di servizi sanitari e non sanitari mai giustificati da reali benefici economici, agli appalti ancora affidati secondo logiche puramente politiche e al massimo ribasso), la mancanza di un reale sistema di contabilita’ analitica e di controllo di gestione che permetterebbe di identificare puntualmente sprechi ed inefficienze, il taglio dei servizi nelle province e la chiusura di importanti strutture sanitarie, rendono la situazione ancora profondamente instabile.
I sospetti di Aurigemma (Fi)
Infine, Aurigemma. “Appare perlomeno sospetto il silenzio del tavolo tecnico, Ministero della Salute e quello dell’Economia, che oggi insieme al Presidente della Regione Lazio si sono incontrati per l’uscita dal commissariamento della sanita’. Gia’ il Presidente Zingaretti ci aveva stupito con una sospetta uscita, fatta ad un mese dalla scadenza elettorale, entro dicembre del 2018, che puntualmente non si e’ verificata. Oggi alla fine dell’incontro si e’ affrettato a dichiarare che ci sono le condizioni per l’uscita, ma non abbiamo notizie degli altri due interlocutori presenti al tavolo che continuano a rimanere in silenzio. Cosi’ in un comunicato il capogruppo di Forza Italia della regione Lazio Antonello Aurigemma.