Fondi russi, l’ironia di Salvini: ho nascosto i rubli sotto ai cuscini, mi autodenuncio
La Procura di Milano sta preparando gli interrogatori, previsti nei prossimi giorni, di alcune persone nell’ambito dell’inchiesta che vede la Lega al centro di sospetti finanziamenti di Mosca, indagine, nata dopo un articolo dello scorso febbraio de L’Espresso.
Il settimanale di De Benedetti – non dimentichiamo che, in una celebre intervista, l’ingegnere rivendicò con orgoglio di avere la tessera numero uno del Pd – parlò di un incontro, avvenuto il 18 ottobre del 2018 all’Hotel Metropol nella capitale russa, nel corso della visita ufficiale di Salvini fra il 17 e il 18 ottobre.
Secondo L’Espresso vi furono due incontri a margine di quello ufficiale: uno, notturno, al quale parteciparono Salvini e il vicepremier Dmitry Kozac, che ha la delega all’Energia, un altro, sempre ufficioso, durante il quale Gianluca Savoini, referente dell’associazione Lombardia-Russia, indagato, ora, per corruzione internazionale, avrebbe incontrato emissari del Cremlino.
E, in quell’occasione, sempre stando alla ricostruzione dell’Espresso e all’audio pubblicato tre giorni fa dal sito statunitense BuzzFeed, Savoini avrebbe tentato di contrattare – nell’audio di BuzzFeed si sente una voce attribuita a lui – l’importazione, in Italia, di un grande quantitativo di petrolio che, nelle parole di chi starebbe trattando, in un anno avrebbe dovuto far affluire nelle casse della Lega 65 milioni di dollari permettendo così al partito guidato da Matteo Salvini di affrontare la campagna elettorale delle ultime europee.
Piccolo passo indietro per capire meglio come e dove nascono le “rivelazioni” dell’Espresso e di BuzzFeed.
Il sito BuzzFeed che ha diffuso l’audio ha, fra i fondatori e investitori di primo piano, Kenneth Lerer, importante finanziatore democratico per anni e fondatore e presidente dell’Huffington Post legato a triplo filo, in Italia, al Gruppo L’Espresso De Benedetti tanto da schierare, fra le sue firme e i suoi blogger nomi di primissimo piano della cosiddetta intelligenzia di sinistra come Lucia Annunziata, che ne è stata direttrice, Laura Boldrini, Matteo Renzi, Nichi Vendola, Nicola Fratoianni, Lia Quartapelle e Nicola Zingaretti. Insomma la solita compagnia di giro che strilla tutti i giorni, con sempre minore credibilità e consenso, contro Salvini e la Lega.
Va anche aggiunto che, nell’estate del 2016, il cofondantore e finanziatore di BuzzFeed, Kenneth Lerer ospitò nella sua magione di Manhattan, insieme a sua moglie, Katherine Sailer, nientedimeno che Barack Obama per iniziare una ricchissima campagna di finanziamento del candidato democratico, azzoppato poi da Donald Trump nella corsa alla Casa Bianca, che prevedeva donazioni in dollari a parecchi zero.
Tornando all’incontro d’affari nella capitale russa, a cui avrebbero partecipato sei persone fra cui lo stesso Savoini, si sarebbe, secondo BuzzFeed e L’Espresso, discusso di petrolio russo e fondi alla Lega.
E la Procura di Milano, insufflata dagli articoli di BuzzFeed e dell’Espresso, indaga ora ipotizzando un’operazione di corruzione legata a quell’importazione di petrolio.
La prende con grande ironia il vicepremier Matteo Salvini spiegando di non aver invitato lui Savoini in Russia in quei due giorni e di non sapere cosa ci facesse li il personaggio: «Non ci sono soldi russi, non conosco petrolieri a Mosca. Non abbiamo mai chiesto un rublo, un dollaro, un gin tonic, un pupazzetto a nessuno – dice il segretario leghista – buona caccia al tesoro ai magistrati che li stanno cercando in Russia, in Lussemburgo o al Polo Nord o Sud.
Gianluca «Savoini non era stato invitato dal ministero dell’Interno» né a Mosca nell’ottobre 2018 n né a Villa Madama nell’incontro bilaterale con Putin, fa sapere il titolare del Viminale. «Posso produrre tutti i documenti relativi ai passeggeri che hanno viaggiato con me – dice Salvini entrando nello specifico degli articoli dell’Espresso e di BuzzFeed e riferendosi alla visita a Mosca – che ne so cosa ci facesse al tavolo? Chiedetelo a lui. Io faccio il ministro dell’Interno, preferisco occuparmi di cose serie, questa inchiesta è ridicola»
«Io vado in giro con centinaia di persone – aggiunge Salvini ai microfoni di Radio anch’io – Cosa facciano e cosa chiedano a nome loro e di altri la sera non mi è dato saperlo. Io sono responsabile di quello che entra ed esce dalle casse della Lega e stanotte stavo cercando 65 milioni di euro e, cacchio, mi sono distratto e non li ho trovati».
«Stavo cercando di nascondere i rubli sotto i cuscini del ministero – ironizza Salvini entrando nella sala stampa del Viminale – garantiamo tavoli e cocktail scontati per chi paga con rubli».
«Mi autodenuncio – scherza ancora Salvini mostrando due biglietti – nel mio ministero gira merce compromettente. Non so se c’è qualche magistrato che sta vedendo questa diretta: mi hanno dato due, non uno ma due biglietti per la lotteria di beneficenza di San Pietro apostolo, 2 biglietti sottobanco. Il primo premio è un tv Led di 49 pollici, sicuramente arriva dalla Russia…».
E, poi, rivolto a giornalisti e avversari politici che, come gli esponenti del Pd, cercano di cavalcare la vicenda: «Avete menato il torrone per settimane con gli hacker russi, non ci sono soldi russi, non conosco petrolieri russi, conosco gestori dei locali con parentele russe».
Savoini «ha questa associazione di interscambio Italia-Russia – sostiene Claudio Borghi, presidente leghista della Commissione Bilancio alla Camera – non è una persona della Lega, non è un parlamentare, non ha nessun ruolo ufficiale nella Lega. Sinceramente, il partito ha frequentato tante persone in passato, ora che è al 40 per cento viene utile spendersi per affari personali ma, al momento, Savoini non ha alcun ruolo».
Posizione identica a quella di Marco Zanni, eurodeputato della Lega: «Non un soldo è arrivato da lì – sostiene l’europarlamentare – Gianluca Savoini non ha nessun mandato, né ruolo ufficiale all’interno del partito. Non ha nessun mandato per parlare a nome di Matteo Salvini o della Lega: adesso – annuncia – ci sarà un’indagine che stabilirà le responsabilità e noi agiremo nel caso anche costituendoci parte civile per tutelare il nome della Lega» Non ho idea di quale possa essere la matrice, di chi ci sia dietro e se ci sia dietro qualcuno. Quello che interessa è proteggere il nome e l’immagine del partito da un’accusa falsa, quella della ricezione di finanziamenti illeciti dalla Russia. Cosa che – conclude Zanni – è assolutamente falsa».
Prende posizione ufficiale sugli audio pubblicati da BuzzFeed anche il Cremlino: dalle registrazioni diffuse sui presunti finanziamenti di Mosca alla Lega «non consegue assolutamente nulla», sostiene il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov citato dall’agenzia di stampa Tass: «Abbiamo visto le notizie riportate dai media, abbiamo letto il testo dell’articolo (di Buzzfeed, ndr), da cui non consegue assolutamente nulla, quindi non c’è alcun bisogno di commentare».
«Non esiste alcun finanziamento della Russia alla Lega», assicura Alexey Komov, Ambasciatore del Wcf, il Congresso Mondiale della Famiglia all’Onu, tra gli ospiti di maggior rilievo al Congresso di Verona, e presidente onorario dell’associazione Lombardia Russia di Gianluca Savoini.
«Non entro nel merito specifico della vicenda perché non conosco i dettagli – chiarisce Komov interpellato dall’Adnkronos sull’inchiesta relativa all’ipotesi di fondi russi alla Lega – Quello che posso dire è che da noi davvero molti guardano con favore al partito di Matteo Salvini perché è portatore di valori tradizionali, come quelli della famiglia naturale, gli stessi a cui guardano i russi. Poi di finanza non so nulla».
Quanto all’associazione Lombardia-Russia, Komov spiega che l’obiettivo è «sviluppare più relazioni, più cooperazione tra Italia e Russia, sul fronte innanzitutto culturale e della difesa dei valori. Se ci sentiamo sotto assedio mediatico? Beh, c’è sempre una battaglia tra chi vuole rivoluzionare e chi è per la tradizione, è una lotta eterna e oggi si combatte anche sui media».
Quanto ai suoi rapporti con l’Italia, l’ambasciatore del Wcf sottolinea: «Amo il popolo italiano perché è come noi. Lo dimostra il fatto che la Lega sia ogni giorno più forte e che la maggioranza degli italiani sia con Salvini».
Semmai venisse provato che la Lega ha ricevuto soldi russi, sarebbe «molto grave, oltre che improprio e illegale, ma il Pci – ricorda il politologo americano Edward Luttwak – ha ricevuto per anni finanziamenti stranieri e non c’è mai stata alcuna azione legale» contro il partito, aggiunge sottolineando il doppiopesismo giudiziario di certa magistratura e quello, ancora peggiore, degli eredi politici di Botteghe Oscure che ora si stracciano le vesti fingendo indignazione.
Luttwak definisce «particolarmente stupida e assurda la teoria secondo cui ci sarebbe la mano americana» dietro la diffusione dell’audio: «Questa non è una cosa anonima, c’è un personaggio preciso che viene identificato con il movimento ultranazionalista russo – sottolinea Luttwak, riferendosi a Gianluca Savoini – un movimento che incoraggia apertamente varie forme di politica che si può definire conservatrice di ultradestra, che sostiene Vladimir Putin, è sicuramente sostenuto ed in una certa misura anche in parte finanziato dal Cremlino».
«La Lega – continua il politologo – come ogni partito politico non può ricevere soldi da poteri stranieri, individui o aziende. E’ illegale, oltre che improprio e sbagliato». Tuttavia, osserva Luttwak, nel caso in cui avesse preso soldi, «avrebbe fatto quello che ha fatto il Pci per molti anni senza che venisse mai avviata alcuna azione legale».
Dal canto suo il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha chiarito la vicenda della presenza di Savoini alla cena ufficiale con il presidente russo, Vladimir Putin: «Non conosco Savoini e non l’ho mai incontrato personalmente – spiega Conte – Ho visito le foto (che li ritraggono insieme, ndr), ho fatto accertare che Savoini era alla cena che io, presidente del consiglio, ho offerto al presidente russo. Ho fatto le verifiche».
E dalle verifiche è emerso che «quella cena è stata offerta dalla presidenza del Consiglio, quindi dal sottoscritto, in occasione del Forum Italia-Russia. A quella cena sono stati invitati tutti i rappresentanti del Forum, che si era appena concluso e si era svolto qualche ora prima nei locali della Farnesina. Quel forum è stato gestito dal forum Italia-Russia e dall’Ispi: – conclude il premier – tutti i partecipanti sono stati automaticamente invitati alla cena allargata a Villa Madama».