Fondi russi, la sinistra al caviale si fionda. Boldrini la più scatenata
«Su Savoini balbetta, svia, nega, poi le immagini lo smentiscono. Salvini, ormai, non sa come uscirne. La domanda che lo inchioda è: come fa un ministro italiano a non sapere chi siede al suo fianco in un incontro con un ministro russo? #Salvini rispondi»: è il tweet, acidissimo, di Laura Boldrini sulla vicenda dei fondi russi, vicenda che vede in questi giorni la Lega nell’occhio del ciclone. La ex presidente della Camera è la più scatenata contro Salvini. Le temperature estive e le atmosfere vacanziere non placano la sua furia. Attaccare il vicepremier è, per la Boldrini, un fatto personale. Basti dire che giorni fa affermò che Salvini «inquina la società italiana».
Anche gli altri esponenti della sinistra al caviale (quella che impazza nei salotti, televisivi e non) si sono fiondati nella polemica seguita alla notizia dell’affaire moscovita. La speranza di lorsignori (e lorsignore) è che l’inchiesta su Savoini possa danneggiare l’immagine di Salvini. Ecco così che Gad Lerner definisce “patetica” la prima reazione del leader leghista all’esplosione del caso, mentre Vauro disegna Salvini con la divisa da ufficiale sabaudo che grida “avanti Savoini” (invece di “avanti Savoia”), una parafrasi che non farà ridere neanche papere, polli e pennuti vari. L’unico che (stranamente?) non interviene più di tanto è Roberto Saviano. È il più giovane della compagnia. Ma sa che, finora, l’unico “oro di Mosca” storicamente accertato è quello che affluiva nelle casse del vecchio Pci. Ed è bene, per i “compagni” (vecchi e nuovi), che non si risveglino certi fantasmi del passato.