Folla e rabbia alla camera ardente di Cerciello. “Ucciso da un animale, 11 le coltellate”

28 Lug 2019 17:23 - di Robert Perdicchi

Una lenta e silenziosa fila. Tanta tantissima gente affolla la camera ardente, allestita nella cappella in piazza Monte di Pietà, dove è stato trasferito il feretro del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, ucciso a coltellate nella notte fra il 25 e il 26 luglio nel centro di Roma. Commosso il comandante della stazione dei carabinieri di piazza Farnese Sandro Ottaviani, dove Rega prestava servizio. Ottaviani ha reso omaggio al collega insieme al comandante Provinciale del carabinieri di Roma Francesco Gargano. Presenti, oltre ai familiari anche gli amici di infanzia di Somma Vesuviana, la città natale di Rega. I funerali si celebreranno domani alle 12 a Somma Vesuviana, il paese in provincia di Napoli di cui era originario il carabiniere, nella chiesa di Santa Croce a Santa Maria del Pozzo. A presiedere le esequie sarà il vescovo ordinario militare per l’Italia monsignor Santo Marcianò.

“Chi lo ha ucciso è un animale, perché le coltellate sono 11 non otto. Ai giudici dico non siate parsimoniosi
c’è bisogno di rispetto per la divisa e per gli uomini che prestano la loro vita allo Stato”, ha detto Salvatore di Sarno, il sindaco di Somma Vesuviana, all’esterno della camera ardente del vice brigadiere dei Carabinieri.

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