Emma Marrone difende Carola Rackete e il web si scatena: «Rispetta la tua nazione»
Giorni di fuoco per Emma Marrone. La sua scelta di difendere pubblicamente Carola Rackete ha scatenato la furente reazione di centinaia di utenti del web, che l’hanno ricoperta di insulti. La cantante ha voluto spiegare perché si è esposta a favore della capitana della Sea Watch, che ha infranto le leggi italiane: nelle intenzioni della salentina, non c’era affatto quella di fare politica, spiega, ma soltanto la volontà di schierarsi a favore di una donna che è stata offesa.
Gli insulti non sono mai giustificabili, ma volente o nolente, la vicenda ha assunto da subito contorni politici, tanto che la sinistra ha eletto Carola sua eroina del momento. Per cui Emma deve farsi una ragone se gli utenti insorgono su una vicenda divisiva e in mano alla magistratura. Già gli animi sono concitati. Se ci si mette anche un vip a scatenare la polemica il quadro si complica e gli insulti si sprecano. La cantante salentina si era scagliata contro chi aveva usato contro Carola, una volta scesa a Lampedusa, parole grosse: «Solo una parola. VERGOGNA. Il fallimento totale dell’umanità. L’ignoranza che prende il sopravvento sui valori e sul rispetto di ogni essere umano. Stiamo sprofondando in un buco nero. Che amarezza», aveva scritto.
Il web contro Emma: «Canta che è meglio»
Si scatenano le reazioni di chi le rinfaccia l’anti-italianità e il non rispetto delle leggi: «Rispetta la tua nazione e la tua terra prima di aprire la bocca», scrivono alcuni . “La politica non c’entra nulla, questa è umanità, senso civico e rispetto. Amen”, ha risposto la vincitrice di Amici. Ma lo stesso senso civico e il rispetto non si devono anche all’equipaggio della guardia costiera che ha rischiato di rimanerci secco per via della manovra sciagurata della Rackete? Insomma, cara Emma,le dicono gli utenti social, la vergogna o è per tutti o non è… Non è la prima volta che Emma Marrone si ritrova al centro di una bufera mediatica a causa delle sue parole su questioni politiche, sulle quali si muove in modo molto incauto. Qualche mese fa, ad esempio, fece molto discutere l’appello che l’artista decise di fare durante un suo concerto ad Ancona. «Aprite i porti». La risposta ieri come oggi è: “Pensa a cantare che ti passa”.