Durigon: «Con la flat tax il Pil salirà dello 0,5 per cento già il prossimo anno»
Si discuterà anzitutto di flat tax durante l’incontro che in mattinata il ministro Salvini ha convocato al Viminale, organizzato per ascoltare direttamente da sindacati e imprese le loro proposte e necessità in vista della stesura della prossima legge di Bilancio. Salvini si presenterà di fronte agli oltre 40 rappresentanti delle parti sociali con le sue proposte per rilanciare crescita e occupazione. Sulla flat tax entra nel merito il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, anticipando in un’intervista al Messaggero i punti cruciali che verranno affrontati. Per la flat tax c’è allo studio l`ipotesi di ridurre le aliquote del 43% e del 41%, «ma stiamo ancora valutando. Abbiamo però uno studio economico che ci dice che questo potrebbe avere un impatto sulla crescita già il prossimo anno dello 0,4-0,5%». Fa i conti il sottosegretario al Lavoro. Ed è ottimista. Sulle risorse da trovare per realizzare la flat tax e disinnescare le clausole Iva, afferma: «Le clausole Iva sono sempre state gestite. Non ci saranno difficoltà», rassicura.
Durigon: «Vogliamo dare un segnale sui redditi medi»
Nel tavolo tecnico ci sono altre questioni cruciali sul piatto. Durigon ha confermato quanto trapelato in questi giorni, ossia l’intenzione di voler incentivare i redditi medi, quelli tra i 35 mila e i 50 mila euro. E aggiunge: «Vorremmo dare un segnale anche sui redditi più alti perché sappiamo bene che questo inciderebbe in modo forte sul rilancio dell’ economia».
Salario minimo
Riguardo a un accordo con i 5 Stelle sul salario minimo poi spiega: «Siamo ancora in una fase interlocutoria, stiamo vagliando tutti gli aspetti tecnici. Per noi resta determinante che non ci sia un impatto rilevante sul costo del lavoro per le imprese». Sul comprendere nel calcolo anche la tredicesima, è cauto: «abbiamo una visione condivisa. Stiamo aspettando delle elaborazioni per capire se aggiungere altre voci». Il valore del salario minimo dovrebbe essere di «circa 8,20 euro. Un livello che toccherebbe 2,4 milioni di lavoratori», annuncia Durigon.