Dalla Camera si’ al decreto sicurezza ma Fico rifiuta di presiedere

25 Lug 2019 20:53 - di Redazione

Nonostante Fico, il decreto sicurezza ha superato il primo scoglio alla Camera con 322 voti favorevoli, 90 contrari e l’astensione di Vittorio Sgarbi, del gruppo Misto. Consensi più bassi rispetto al primo decreto che porta il ‘marchio’ del ministro dell’Interno Matteo Salvini e che a novembre a Montecitorio conquistò 396 sì, diventando legge. Anche allora il governo chiese la fiducia (quella di ieri è l’ottava, confermata con 325 sì).

Ora tocca al Senato

Ora per l’ok definitivo del provvedimento che introduce una stretta contro l’immigrazione clandestina e i soccorsi in mare da parte delle navi delle ong, bisognerà aspettare il Senato. La maggioranza spera di chiudere prima della pausa estiva: nel calendario di Palazzo Madama, l’esame del provvedimento è previsto entro il primo agosto. Come nel precedente decreto, Lega e Movimento 5 stelle hanno potuto contare sui voti di Forza Italia (nonostante il ‘record’ di assenze con 26 votanti sul totale di 104 forzisti) e Fratelli d’Italia, oltre al sì di Alessandro Colucci di Noi con l’Italia.

Presiede Rampelli

Identico anche il copione dei contrari con Pd, Liberi e uguali, 5 deputati del Misto (tra cui Sara Cunial, espulsa dal M5s) e Doriana Sarli del Movimento, già critica sul ‘primo sicurezza’ e che ha annunciato il dissenso in Aula. Assente al momento del voto, il presidente della Camera Roberto Fico che è uscito mezzora prima, lasciando il posto al vicepresidente Fabio Rampelli. A novembre disertò l’Aula spiegando, dopo, che fu una scelta per segnare la distanza dal provvedimento.
Le novità principali del ‘bis’ sono nei primi due articoli.
In particolare, il ministro dell’Interno può limitare o vietare l’ingresso, il transito o la sosta di navi nelle acque territoriali per ragioni di ordine e sicurezza o in caso di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Introdotta anche la maxi multa da 150mila euro fino a un milione per il comandante della nave che violi quel divieto e, in aggiunta, c’è il sequestro dell’imbarcazione.

Commenti

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  • Ben Frank 26 Luglio 2019

    Rifiuto di prestazione lavorativa… nel settore privato, dove il Fico non ha mai lavorato, se mai ha lavorato, sarebbe motivo sufficiente per il licenziamento immediato. Onestà, onestà e mi faccio li kazzimia!

  • sergio 26 Luglio 2019

    Roberto, tu alla camera puoi pulire solo i cessi.

  • fabio dominicini 26 Luglio 2019

    Sarebbe più “onesto” che Fico si iscrivesse al PD oppure , ancor meglio, a qualche movimento di estrema sinistra. Sarebbe la sua naturale collocazione !

  • Gino Vercesi 26 Luglio 2019

    Prendiamo buona nota del senso di responsabilità del FICO e del suo atteggiamento democratico (??) che non si addice a un presidente di Camera dei deputati : infine, cosa ci sta fare ancora lì…????

  • Riccardo 26 Luglio 2019

    Il dissenso ai provvedimenti discussi e votati alla Camera non è concepibile con l’assentarsi dal suo seggio di Presidente superpartes. E’ questo il rispetto che Fico ha del Parlamento tante volte declamato? Sig. Presidente se questo è il suo comportamento nella sua Alta carica istituzionale non ricorra più ai richiami allademocrazia

  • Giuseppe Forconi 26 Luglio 2019

    Il fico d’india non e’ romano ne tantomeno italiano pertanto non potra’ mai capire l’Italia ne potra’ mai fare nulla per Essa. Forse se andasse in Africa , li’, potra’ dare una mano, tra africani ci si intende meglio.

  • giovanni vuolo 25 Luglio 2019

    Non era mai successo. Chi presiede dovrebbe innanzitutto assumere un atteggiamento equidistante e, men che meno, può permettersi di infangare l’alto ruolo assegnatogli con manifestazioni tanto eclatanti. Se non se la sente di presiedere, ha l’obbligo di dimettersi, ma giammai quello di offendere la Camera degli eletti. Ma Salvini sonnecchia, e pur di non mollare l’alter ego Di Maio, accetta anche questa umiliazione. Ormai di fa scivolare tutto addosso.