Corsica & Italia. Istantanee di un gemellaggio antico alla Festa de’ Noantri

31 Lug 2019 19:20 - di Gloria Sabatini

C’è un legame profondo che unisce la Corsica all’Italia e a Roma. Origini antiche, tradizioni comuni, parentela di sangue. Anche quest’anno, per il quinto anno consecutivo, il Rione Trastevere, nel Centro storico capitolino, suggella con un evento sacro e popolare il gemellaggio tra l’Isola della Bellezza  e la Città Eterna con la straordinaria “invasione” del popolo còrso in occasione della Festa de’ Noantri e della Messa in lingua còrsa nella suggestiva Chiesa di San Grisogomo.

A promuovere l’iniziativa è Stefano Tozzi, capogruppo di Fratelli d’Itala nel municipio del Centro storico, amante e grande conoscitore di Kallisté (l’isola bella), che da anni ha instaurato una collaborazione culturale e politica con l’isola, italianissima fino allo “scippo” napoleonico, grazie al contributo dell’associazione Guarda Corsa Papale. Anche quest’anno centinaia di Còrsi sono venuti a Roma per vivere le suggestioni della Festa de’ Noantri (al di là del Tevere) che si svolge a Roma tra il 15 e il 30 luglio,  in occasione della ricorrenza liturgica della Beata Vergine del Carmelo. Perché la Corsica? Perché la tradizione vuole che nel 1535,  dopo una tempesta, alla foce del Tevere alcuni pescatori còrsi ritrovarono una statua della Vergine Maria scolpita in legno di cedro. La “Madonna Fiumarola”, appunto, donata dai pescatori ai carmelitani della chiesa di San Crisogono a Trastevere. Da allora diventa la Santa Protettrice dei Trasteverini.

 

«È una vera gioia sostenere e promuovere questo legame tra Corsica e Roma», commenta Stefano Tozzi davanti al sagrato della Chiesa di San Grisogomo dove dopo la Messa si è tenuta una festa innaffiata di  birre italiane e vini còrsi. «Un grazie speicale va a Iviu Pasquali, presidente dell’associazione Guarda Corsa Papale per il lavoro che ogni anno svolge con sacrificio e amore per la Corsica e Roma». Lo storico ritorno dei Còrsi a Roma nel 2014,  dopo secoli di assenza, si deve infatti  all’associazione Guardia Corsa Papale e alla testardaggine dell’esponente di Fratelli d’Italia. In Corsica tradizionalmente le Messe si celebrano in latino, con letture e canti in italiano (e successivamente all’annessione alla Francia, in francese), ma la lingua còrsa negli ultimi decenni ha conquistato il ruolo di elemento caratterizzante dell’identità dell’isola, anche nell’ambito religioso. «Oggi per Roma e la Corsica è una giornata importante. Si rivaluta una pagina di storia interessante che è stata rimossa per troppi anni. Sono felice di aver contribuito a riaffermare il profondo legame tra l’Italia con Roma nei confronti della bellissima terra di Corsica», conclude  Tozzi non senza un po’ di orgoglio di aver contribuito a cementare questo legame profondo. Che viene da l0ntano. E che parla di indipendentismo, identità, sangue e terra.

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