Carola Rackete interrogata, domani il gip decide. Già pronto il decreto di espulsione
E’ arrivata a Porto Empedocle per l’udienza di convalida davanti al gip scortata dalla Guardia di Finanza Carola Rackete, la capitana della Sea Watch arrestata a Lampedusa per avere disatteso l’ordine della di entrare in porto. L’avvocato Leonardo Marino, prima di entrare al Palazzo di giustizia, ha detto che “la comandante ha agito in uno stato di necessità e non aveva alcuna intenzione di usare violenza nei confronti degli uomini delle Fiamme Gialle”. Stessa cosa ripetuta dalla capitana della Sea Watch al gip Alessandra Vella che deciderà domani mattina.
Carola Rackete dovrà passare almeno un’altra notte agli arresti domiciliari. Per la comandante della Sea Watch il procuratore aggiunto Salvatore Vella ha chiesto l’affievolimento della misura cautelare degli arresti domiciliari in quella del divieto di dimora nella provincia di Agrigento, dunque anche Lampedusa. La Procura ha chiesto la convalida dell’arresto operato due giorni fa in flagranza di reato dalla Guardia ma ha ritenuto sufficiente, come misura cautelare, il divieto di dimora.
Salvini aveva già annunciato che se il giudice non confermerà gli arresti, la comandante sarà comunque espulsa dall’Italia. Il decreto di espulsione sarebbe già stato messo a punto dal Viminale.
L’organizzazione no profit Sea Watch ha scritto su Twitter: “La nostra Carola ci è sembrata stanca, frastornata, determinata e bellissima”. Di tenore diverso il commento di Giorgia Meloni, sempre su Twitter: “Ha violato confini e leggi, favorito l’immigrazione clandestina, speronato una motovedetta della GDF: subito libera. Quale Nazione seria permetterebbe ciò? Possiamo almeno smantellare #SeaWatch3 o ce la ritroviamo tra qualche giorno carica di clandestini?”.