Caldo ed emergenza rifiuti, a Roma è l’inferno. L’allarme dei medici e la “pezza” della Regione Lazio

3 Lug 2019 17:04 - di Alessandra Danieli

A Roma c’è un binomio infernale: grande caldo ed emergenza rifiuti, un’accoppiata che sta causando un autentico disastro negli ambulatori dei medici di famiglia ormai in tilt. L’allarme arriva dagli operatori che stimano un aumento del 30% dei pazienti, sopratutto over 65 con patologie croniche. «Cerchiamo di tamponare, ma sappiamo che anche la situazione nei pronto soccorso non è migliore», spiega Pierluigi Bartoletti, vicesegretario nazionale vicario della Federazione italiana dei medici di famiglia e vicepresidente dell’Ordine dei medici di Roma. Secondo Bartoletti, intervistato dall’Adnkronos, «disidratazione e colpi di calore sono i nemici numero uno degli anziani ma c’è anche chi si lamenta per l’odore che esce dai cassonetti stracolmi. Come Ordine dei medici di Roma abbiamo già consigliato di usare i guanti quando si devono buttare i rifiuti. Ma forse ai cittadini andrebbero fatte delle lezioni di basket, visto che in alcune aree è impossibile anche solo raggiungere il cassonetto».

«Al momento la situazione dei rifiuti a Roma è molto sgradevole e preoccupante, ma non ancora allarmante dal punto di vista della salute. Certo, complici le alte temperature e la presenza di ratti, insetti, uccelli e altri animali, con il passare dei giorni aumentano i rischi che i cumuli di spazzatura nelle strade possano diventare un pericolo per la salute. Occorre intervenire», rincara la dose Alberto Villani, presidente della Società italiana di pediatria, che suggerisce ai genitori di seguire l’istinto (e il naso) e far camminare i piccoli lontani dai rifiuti. «Gli odori molto forti che arrivano dai cassonetti sono la spia del fatto che i batteri sono “al lavoro”. Comprensibile la protesta dei residenti, ma a preoccupare di più è la possibile presenza di ratti, insetti e uccelli intorno alla spazzatura. Se in alcune aree mi sembra che si stia intervenendo è urgente riportare la situazione alla normalità in tutta la città».

L’allarme rifiuti nella Capitale, insomma, è ormai fuori controllo. Se la sindaca Raggi non va oltre le gaffe, il disinteresse palese e gli slogan, la Regione Lazio cerca di mettere una pezza a colori. «Nelle prossime ore la Regione Lazio, in collaborazione con il ministero dell’Ambiente, emanerà un’ordinanza, in base all’articolo 191 del decreto legislativo 152 del 2006, con cui verrà disposto, per motivi di urgente necessità di tutela dell’ambiente, che tutti gli impianti di trattamento dei rifiuti del Lazio garantiscano la massima operatività per accogliere i rifiuti prodotti dalla città di Roma». Lo comunica in una nota la Regione Lazio. «Al tempo stesso questa ordinanza indicherà un preciso cronoprogramma di azioni da realizzare da parte della società Ama con l’obiettivo di raccogliere in breve tempo tutti i rifiuti attualmente giacenti sulle strade della Capitale, ripulendo e ripristinando le condizioni di igiene e di decoro urbano. In particolare, l’azienda municipalizzata dovrà anche assicurare la funzionalità di idonee infrastrutture logistiche, come stazioni di trasferenza e aree di trasbordo; la disponibilità di ulteriori impianti di trattamento mobili; ristabilire il regolare e tempestivo pagamento dei fornitori aziendali».

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