Boschi fa la vittima: campagna sessista contro di me. Zingaretti: gogna orchestrata da Salvini
Insulti sessisti contro Maria Elena Boschi che ha annunciato una mozione di sfiducia contro Matteo Salvini sulla quale peraltro nello stesso Pd non c’è accordo.
Sulla pagina Fb di Salvini la notizia è stata postata con relativi commenti critici e insulti pessimi e volgari all’indirizzo di Maria Elena, che ora si atteggia a vittima come aveva già fatto prima di lei Laura Boldrini. Diventano due dunque le donne di sinistra che ritenendosi bersaglio privilegiato del leader leghista in qualche modo ne ricavano celebrità e soprattutto l’aureola di “martire” politica. Ma che sui social viaggino anche odio e risentimento è una cosa risaputa: insulti di questo genere sono stati infatti rivolti anche ad altre donne, per esempio alla leader di FdI Giorgia Meloni.
Interviene nella polemica lo stesso segretario del Pd Nicola Zingaretti: “Da diversi giorni si sta muovendo una galassia di profili social, tutti dell’orbita di Salvini, che passano il proprio tempo ad agitare la gogna contro esponenti del Pd. Oggi è il turno di Maria Elena Boschi cui va la solidarietà del partito. Al ministro dell’Interno Salvini, sotto il cui dicastero opera la Polizia postale, chiediamo di vigilare e reprimere questo genere di offese e insulti a partire dai suoi profili gestiti da dipendenti della sua segreteria al Viminale”.
Boschi ha pubblicato alcuni degli insulti ricevuti sul suo profilo twitter con questo commento: “Gli insulti di Salvini.Stesso schema di odio social sdoganato ai tempi delle banche. Mi spiace il silenzio di tanti e di tante. ma non mollo, non taccio. Per me fare opposizione significa non avere paura di Salvini e di quelli come lui”.
È evidente che Maria Elena Boschi vuole recuperare popolarità e credibilità attraverso i social e che punta tutto sulla rissa virtuale. Reduce da un burrascoso botta e risposta con la sanguigna grillina Paola Taverna, adesso punta sullo scontro diretto con Salvini. Ecco cosa gli manda a dire: “Sì,caro Salvini, ho ancora il coraggio di parlare. Con noi l’Italia cresceva, c’erano più diritti e meno odio: noi abbiamo portato risultati,non rubli. Soprattutto ho ancora la LIBERTÀ di parlare: come ministro dell’interno viene pagato per garantirmela,non per attaccarmi.Bacioni”.