Bari, braccianti stranieri occupano la basilica perché “sfruttati”. E citano papa Francesco
Un folto gruppo di lavoratori braccianti della provincia di Foggia ha occupato la Basilica di San Nicola a Bari per protestare contro la ”ghettizzazione” delle loro vite e contro lo sfruttamento lavorativo. A guidarli è tale sindacalista Aboubakar Soumahoro. I manifestanti provengono da Borgo Mezzanone, San Severo, Manfredonia, Cerignola, Lucera e protestano perché le loro condizioni ”sono caratterizzate da miseria, sfruttamento e vulnerabilità abitativa e lavorativa nella provincia di Foggia”. Hanno chiesto un incontro all’arcivescovo Francesco Cacucci. Si prevede che poi possano spostarsi al Consiglio regionale per proseguire la protesta. L’iniziativa è sostenuta dall’Usb Foggia. «Siamo entrati in questo istante nella Basilica San Nicola di Bari con un gruppo di braccianti sfruttati e costretti a vivere in condizioni disumane nelle campagne di Foggia e Borgo Mezzanone con paga da fame. Papa Francesco dice che il lavoro conferisce dignità all’uomo, però quello dei braccianti è un lavoro privo di dignità e diritti. Chiediamo un confronto con l’arcivescovo monsignor Francesco Cacucci perché la Regione Puglia e il governo latitano in totale indifferenza». Sarebbe interessante sapere nei loro Paesi qual è il livello di sindacalizzazione dei lavoratori agricoli, Paesi nei quali nulla impedisce loro di tornare, se qui in Italia non si trovano bene. Sarenne anche interesaante sapere se questi braccianti sono tutti in regola con le leggi sull’immigrazione clandestina. Ieri, invece, a Foggia, due braccianti stranieri sono stati feriti da alcuni sassi lanciati da sconosciuti. L’episodio è stato denunciato dalla Flai Cgil. Gli immigrati si stavano spostando in bicicletta e si dirigevano da una vecchia fabbrica abbandonata in via Manfredonia ai campi dove lavorano. Secondo la prima ricostruzione, un gruppo di braccianti africani è stato avvicinato da un’automobile ed è stato oggetto di un lancio di sassi. Due di loro sono stati soccorsi dal 118. Un ferito ha riportato un trauma cranico. Secondo la Flai Cgil di Capitanata non è la prima volta che si verificano aggressioni agli stranieri. Si ignora se l’occupazione di oggi e le sassate di ieri siano collegati.
È se ne accorgono solo adesso del caporalato? Mio suocero, pugliese , ci ha dovuto convivere per anni fino a che è emigrato. Solo adesso ne parlano perché ci sono gli immigrati, il caporalato è uno schifo unico, ma prima visto che colpiva solo poveri padri di famiglia italiani nessuno ne parlava. Questi signori hanno ragione a protestare, ma mi fa schifo l’ipocrisia dei preti e dei politici che sembrano accorgersene solo adesso.