Alitalia, Di Maio si ricorda di quando diceva che Atlantia avrebbe fatto “precipitare gli aerei”?
Riceviamo da Giuseppe Menardi e volentieri pubblichiamo
Il Ministro dello Sviluppo economico canta vittoria perché dopo un anno di chiacchiere è riuscito ad avere la disponibilità di Atlantia per la ricostruzione societaria di Alitalia.
Premesso che sono convinto che in una società di mercato normalmente se una compagnia non è in grado di rimanere appunto sul mercato fallisce.
Considerare strategica la compagnia cosiddetta di bandiera mi pare un concetto un po’ superato dagli eventi che lo stesso Ministro a giorni alterni si ascrive come un successo della sua politica industriale, basta pensare alla “Via della Seta”.
Nel sistema globalizzato dove la comunicazione se la spartiscono cinesi ed americani e dove il sistema delle telecomunicazioni comprende anche i cavi sottomarini, immaginare che una piccola compagnia aerea, peraltro gracile, possa essere strategica può essere solo una fantasia politica.
In tempi non recenti altre compagnie aeree chiamate sempre di bandiera hanno chiuso, si pensi alla gloriosa Swissair, senza nessun dramma nazionale.
L’attuale operazione Alitalia ha l’odore nauseabondo del vecchio, dell’intervento dello Stato nella economia che tiene in piedi i carrozzoni con i soldi dei contribuenti. Già perché anche oggi, il contributo dello Stato è almeno pari alla metà del costo di ricapitalizzazione della azienda, oltre ai prestiti ponte che dovranno sempre essere pagati da pantalone e il cui totale ha superato i nove zeri.
Il secondo aspetto di questa vicenda però è nella individuazione dei partner che dovranno costituire la nuova Alitalia. E la sorpresa più interessante è che il Ministro dopo aver tuonato per un anno contro i Benetton a causa del crollo del ponte Morandi, oggi scopre che la società Atlantia di riferimento della famiglia Benetton appunto, è un partner affidabile e sicuro con cui costruire una attività industriale di altissimo livello com’è il trasporto aereo. Affidabilità peraltro riconosciuta dagli operatori di mercato.
Il Movimento 5 stelle vuole cacciare Atlantia dalla gestione delle Autostrade, ha dichiarato più volte che le autostrade dovrebbero essere gestite dallo Stato che è l’unico che può garantire i cittadini sul piano funzionale, economico, della sicurezza. Il Ministro sosteneva testualmente “ … Se Atlantia la mettiamo dentro Alitalia si trascina a picco anche Alitalia …. FA PRECIPITARE GLI AEREI “ e poi per tenere in piedi Alitalia chiede l’intervento proprio di Atlantia.
E’ evidente che il Ministro ha poche idee e molto confuse. D’altra parte passare dalla decrescita felice all’inseguimento del mercato è un’operazione difficile concettualmente da capire, impossibile praticamente da realizzare.
Buffone