Al suono di “Bella Ciao” i violenti dei No Tav scatenano la guerriglia al cantiere

27 Lug 2019 17:34 - di Redazione

Il corteo dei No Tav e dei centri sociali aveva preannunciato prima della partenza il suo obiettivo: violare la legge, ossia varcare la linea rossa del cantiere. E ci hanno provato e parzialmente ci sono riusciti: in testa le ragazzine carine che reggevano lo striscione dei No Tav, pacifisti, pseudoambientalisti e varia umanità alla quale purtroppo siamo abituati, ma subito dietro venivano i violenti, gli incappucciati, quelli che lanciavano pietre verso le forze dell’ordine e tentavano di distruggere le recinzioni e i cancelli del cantiere di Giaglione.
Al suono di Bella Ciao i black bloc,tutti rigorosamente mascherati, hanno rotto i cancelli del primo blocco. In seguito, frutto di una strategia di guerriglia pianficata in precedenza, gli attacchi di gruppetti di manifestanti no Tav si sono verificati in piu punti della valle, anche sui sentieri di montagna posti più in alto rispetto al cancello, e avverrebbero con le stesse  modalità, lancio di pietre e oggetti vari. Le forze dell’ordine hanno risposto con lacrimogeni.  Intanto il grosso del corteo è lentamente tornato indietro battendo le mani e scandendo lo slogan la Valsusa paura non ne ha. I violenti dei No Tav stanno scatendando la loro rabbia e impotenza per un’opera che finalmente si farà, nonostante le loro intimidazioni e le bombe piazzate negli anni scorsi nei cantieri.

I volti coperti

Ma i manifestanti ce l’hanno soprattutto coi grillini: “Non ci siamo mai fatti prendere in giro, non ci sono governi amici anche se questo non significa che non avessimo sperato che le cose potessero cambiare dopo le parole di chi in campagna elettorale aveva promesso che il Tav non si sarebbe fatto”. Così gli organizzatori della marcia No Tav dal microfono. “E invece – aggiungono – ci ritroviamo a dover sentire stupidaggini a mezzo stampa su costi e opportunità”.  “Non ci facciamo prendere in giro e a tutti i partiti, M5S in primis, diviamo che i giochi di potere e di poltrone non ci interessano . Siamo in tanti a far sentire la nostra voce con forza e determinazione. Non accettiamo intimidazioni . Fermare il Tav tocca a noi”, aggiungono.
Si è diviso in due il corteo dei No Tav subito dopo aver attraversato Giaglione. Alcuni sono andati per un sentiero della montagna mentre la maggior parte dei circa 10mila partecipanti prosegue sulla via principale, anche se gli organizzatori parlano di 15mila presenze, con i solito numero al lotto. Anche un furgoncino bianco con un telo azzurro sul tetto, spinto da alcuni attivisti con la bandiera della Pace, è presente nel corteo. Come detto, in seguito un gruppetto  di una decina di persone con il volto coperto hanno tagliato con un flessibile il cancello posto dalle forze dell’ordine sul sentiero Gallo – Romano a Giaglione.
Alcuni hanno anche tirato pietre in direzione del cancello. Le forze dell’ordine hanno risposto lanciando alcuni lacrimogeni e a quel punto il grosso corteo è tornato sui suoi passi. Anche con alcuni “flex” i partecipanti al corteo No Tav hanno rotto il primo blocco presente sul percorso in direzione del cantiere Tav di Chiomonte. Poi probabilmente proveranno col secondo che dista circa un chilometro. Hanno tutti il volto coperto e indossano cappucci e abiti scuri. Una quarantina di persone per ora sono state denunciate tra cui anche alcuni esponenti del centro sociale Askatasun e  un leader nazionale del movimento No Tav che ha preso parte attiva alla demolizione del cancello. Intanto sono centinaia le persone che ora hanno oltrepassato il varco del cancello per raggiungere il cantiere Tav di Chiomonte.

E al Senato ci pensano i Cinquestelle…

E incredibilmente Luigi Di Maio, che fa parte sempre del governo, scrive sulla pagina Facebook: “Noi non ci arrendiamo! noi pensiamo al paese, non facciamo regali a Macron”. Così Di Maio, riferendosi alla mozione per lo stop alla Tav del M5S. Ieri al Senato è  stata depositata la mozione del Movimento 5 Stelle che impegna il Parlamento a bloccare la realizzazione del Tav Torino-Lione. Rispettiamo così l’impegno preso – si legge sul blog delle stelle – subito dopo il recente annuncio del Presidente Conte sul fatto che nei colloqui con Francia e Ue non sia riuscito a fermare l’opera. Il premier ha detto chiaramente che solo il Parlamento potrebbe adottare una decisione unilaterale per fermare il Tav.

Commenti

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  • eddie.adofol 29 Luglio 2019

    Ecco quello che ha creato il pci/pds/ds e PD un partito eversivo/antitaliano/magrebino/ ecc.ecc.- bisogna che questa canzone partigiana venga messa al bando come FACCETTA NERA perché bella ciao non è migliore di faccetta nera, queste zecche comuniste s’attaccano a tutto e nel frattempo l’Italia sprofonda nella sua melma, di omicidi/stupri/violenze di ogni tipo perperato da individui che nulla hanno a che fare con la nostra italica natura, non si possono unire una marea di religioni e modo di usarle in tutti i contesti, se l’Italia è cattolica il Papa non può decidere che vengano ad operare le proprie religioni a discapito dei cattolici ITALIANI- una FAKE NEW a detto che il Papa vuole vendere la Basilica di San Pietro, màà se sbrigasse e deve andarsene in AFRICA paese tanto amato da questi magrebini comunisti e si deve portare anche queste zecche affamate di sangue minorile. PRIMA GLI ITALIANI VERACI.

  • Giuseppe Forconi 29 Luglio 2019

    Bella ciao , la canteremo noi quando tutti i ROSSI se ne andranno in Africa o dove meglio si possano scornare tra loro, basta che se ne vadano.

  • PAOLO GRAFFIGNA 28 Luglio 2019

    Bisognerebbe manganellarli al suono di “Giovinezza”!!!

  • MICHELE RICCIARDI 27 Luglio 2019

    27 Luglio 2019 — Siccome democrazia vuol dire governo del popolo: è democrazia se i sindaci, i leader, o un governo non piace più, lo devi sopportare per tutto il mandato? E democrazia se, “fuori le idee e vinca la migliore” è vietato e/o non incoraggiato? E’ democrazia se le opposizioni fanno solo il tanto peggio tanto meglio? E’ democrazia se ci sono cose che il popolo (la maggioranza) le vuole fortemente le vuole e loro non le fanno? E’ democrazia se è vietato andare ai perché e ai come? E’ democrazia se è vietato andare alla radice dei problemi? E’ democrazia se il numero di quelli che non vanno a votare perchè schifati, non influiscono nei conteggi dei seggi elettorali? E’ democrazia se i migliori devono restare a casa per favorire i peggiori? E’ democrazia se noi siamo liberi di scrivere quello che vogliamo e loro sono liberi di non rispondere o di ignorarci? (Esiste il libro “Lettere a chi non vuol sentire” nascosto da tutti e un diario insabbiato anche da questa Europa…). Invece di essere governati dal popolo (la democrazia), siamo governati dai partiti, che sono nelle mani di questa comunicazione, che ci impone di fare solo deduzioni, constatazioni e proteste? Insomma, perché la meravigliosa democrazia ci ha condotti dove ci ha condotti? Perché non è democrazia, ma tutt’ altro… — Così, dopo una accurata ricerca sui grandi Google e You Tube.