Al ministero della Salute si infila l’imbucato Barillari al posto di Zingaretti

15 Lug 2019 13:15 - di Il Cavaliere Nero

Il ministro della Salute, Giulia Grillo (nella foto), deve aver assunto un nuovo portavoce. Perché altrimenti non si capirebbe come fa un consigliere regionale, Davide Barillari (Cinquestelle con twitter nel curriculum) a partecipare a riunioni ministeriali.

L’imbucato

Poco fa, Barillari ha annunciato via social una “importante riunione al ministero della Salute”. “Trattiamo” l’emergenza relativa al fondo di dotazione negativo “per un miliardo di euro della Regione Lazio“. Assicurando pure un “comunicato stampa nel pomeriggio”.
Dunque, questo giornale non è certo simpatizzante di Nicola Zingaretti. Ma che ci si trovi di fronte ad una caso di sabotaggio della cosiddetta “leale collaborazione istituzionale” su cui si recita ogni tanto, pare evidente.
Ministro Grillo, ma davvero di queste cose lei parla con un consigliere regionale del suo movimento e non con il presidente della Regione? I suoi uffici pizzicano un miliardo di buco – ulteriore evidentemente – e lei se lo fa spiegare da Barillari anziché da Zingaretti? E’ un’innovazione della funzione ispettiva (nel senso dell’ispettore Davide)?
Quando Barillari scrive nel suo post “trattiamo”, si può gentilmente far sapere a che titolo “tratta”?

Istituzioni che non dialogano

La “trattativa” diffusa per protagonismo mediatico da Barillari è assolutamente grave. Perchè fa a pezzi ogni dovere di dialogo tra istituzioni della Repubblica. Perché fa fare a un consigliere regionale la parte dell’imbucato ad una riunione alla quale avrebbe semmai dovuto partecipare il governatore. Consigliere che per di più si fa carico anche di riferire alla stampa l’esito della riunione.
Chissà se la Grillo riferirà a Conte che oltre a Salvini anche i pentastellati confondono con molta faciloneria istituzioni e politica. Per carità, quella di Barillari è probabilmente la consueta vocazione all’esibizionismo e finché riguarda lui, pazienza. Ma se si coinvolge il ministero della Salute, che non è roba privata, la questione si fa più e valica i confini del consentito. Peggio di “quelli di prima”.

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