Addio a Ross Perot: inaugurò la stagione degli “outsiders” della politica
Uomo del fare, miliardario, allergico ai professionisti della politica. Prima ancora di Silvio Berlusconi e Donald Trump, c’è stato Ross Perot, il magnate texano morto oggi all’età di 89 anni. Perot, che si candidò per due volte alla Casa Bianca da indipendente, era malato di leucemia. Il miliardario si candidò per la prima volta nel 1992 e ottenne il 19% dei voti, giocando un ruolo determinante nelle elezioni che sancirono la vittoria di Bill Clinton su George HW Bush. In quell’anno, fino a tre mesi prima del voto, Perot era in testa in tutti i sondaggi. Il formidabile apparato dei partiti democratico e repubblicano riuscirono a recuperare. La sua comunicazione essenziale, senza fronzoli, che molti definivano da cowboy, lo avevano fatto apprezzare dall’elettorato, nonostante alcune ingenuità commesse in campagna elettorale, che per un periodo aveva anche sospeso. Alla fine aveva ottenuto 19,7 milioni di voti, cioè il 19% del totale, il livello più alto raggiunto da un indipendente dopo il 27% di Theodore Roosevelt nel 1912. Nel 1996, Perot non fu ammesso ai dibattiti e utilizzò le proprie risorse per acquistare spazi televisivi nella campagna elettorale. Alle urne, conquistò l’8%.
Il libro di Ken Follett dedicato all’impresa di Ross Perot
Come riporta la Bbc, molti analisti vedono nella sua campagna del 1992 l’origine di quel fenomeno che poi si sarebbe trasformato nella creazione del «Tea Party» all’interno del Partto repubblicano. I temi ideologici di Perot sono stati le fondamenta sulle quali ha costruito negli anni recenti il suo programma elettorale Donald Trump. L’attuale presidente ha avuto più fortuna rispetto al suo predecessore. Imprenditore vulcanico, fu pioniere nell’industria informatica con la Electronic Data Systems nel 1962 e la Perot Systems nel 1988. Quando due suoi dipendenti vennero imprigionati in Iran, nel 1979, dal regime degli ayatollah, Perot non ebbe dubbi. Finanziò un commando di mercenari addestrati per recuperare i suoi impiegati. Un raid drammatico e spettacolare, che venne raccontato in un libro di Ken Follett e in un film.