Accusa febbre alta e crampi: i batteri “mangiacarne” lo uccidono in 48 ore
I batteri «mangiacarne» uccidono un uomo in poche ore: quando l’uomo, un americano in vacanza al mare in Florida, accusa febbre alta e crampi dolorosi, è già tardi: la vittima, Dave Bennet, si spegne in appena 48 ore. La notizia, rilanciata dal Corriere della sera, suscita paura e sconcerto, non per niente la figlia dell’uomo divorato dal batterio letale, sul suo profilo Facebook ha postato: «Pensavo che queste infezioni fossero una leggenda, ma non è così». La tragedia vissuta dal padre, raccontata dalla ragazza su Facebook, Cheryl, e denunciata alla stampa locale, parte da una foto: quella di una macchia nera e rigonfia sulla schiena.
I batteri «mangiacarne» uccidono un uomo in Florida
Secondo quanto riferito dal Corriere della sera, dunque, tutto comincia, e purtroppo finisce, una decina di giorni fa, quando padre e figlia «si trovano su una spiaggia in Florida, a Destin ma alcune ore dopo l’uomo, che in passato era stato curato per un tumore, ha cominciato a sentirsi male: brividi, crampi, febbre alta». Portato urgentemente in ospedale, i medici intuiscono subito che quella macchia nera sulla schiena potrebbe essere il sintomo di una grave infezione. la situazione peggiora rapidamente, il paziente viene intubato, ma neppure gli interventi immediati riescono a tamponare la situazione ed evitare il peggio: la funzionalità degli organi è gravemente compromessa. Il giorno dopo, neanche 48 ore dopo i primi malesseri, Dave muore. «Esami successivi al decesso – spiega il Corriere della sera – hanno confermato che la vittima aveva contratto la fascite necrotizzante, causata dai «batteri mangiacarne» (Vibrio vulnificus) che poi hanno portato alla sepsi fatale». Le condizioni dell’uomo però sono peggiorate in modo rapido: è stato intubato ma gli organi erano già gravemente danneggiati. Il giorno dopo è morto. Esami successivi al decesso hanno confermato che la vittima aveva contratto la fascite necrotizzante, causata dai «batteri mangiacarne» (Vibrio vulnificus) che poi hanno portato alla sepsi fatale. «Pensavo che i batteri mangiacarne fossero una leggenda, ma non è così. Il batterio lo ha completamente distrutto in appena 48 ore» ha raccontato la figlia, che ha voluto condividere la tragedia perché «non c’è abbastanza educazione sui batteri nell’acqua.
Calore alla pelle, gonfiore, arrossamento i sintomi che rivelano la sepsi
Devono esserci cartelli segnaletici in ogni spiaggia, in ogni città e parco statale per segnalare che a causa di questi parassiti persone con ferite aperte o sistemi immunitari compromessi non dovrebbero entrare». Qualche settimana fa, nella stessa spiaggia una ragazzina di 12 anni ha contratto la fascite necrotizzante e i medici sono riusciti a salvarle per miracolo la gamba finita in cancrena. Un’altra donna, in una zona diversa della Florida è morta a causa di un’infezione provocata dai batteri mangiacarne dopo essere caduta in spiaggia: attraverso la piccola ferita ha contratto l’infezione fatale. Una malattia estremamente rara, che infierisce in particolar modo su soggetti immuno-depressi (e Dave era reduce dalle cure per un tumore) e rispetto alla quale la figlia della vittima ha sottolineato anche poca informazione e l’assoluta mancanza di iniziative di prevenzione, che tra i suoi sintomi più eclatanti annovera calore alla pelle, gonfiore, colore rosso o violaceo nell’area interessata. Sintomi che, se non considerati per tempo, possono portare a setticemia fino alla morte del paziente