A Carola la cittadinanza onoraria a Palermo? Meloni contro Orlando e Faraone (Pd)
Un accerchiamento ideologico, quello della sinistra che insiste sull'”eroismo” della capitana Carola che ha davvero pochi precedenti. Un oltraggio formale che lascia senza parole e che prende a picconate il muro della sovranità nazionale, dell’orgoglio di popolo, della sensibilità morale di una comunità vilipesa da politici e intellettuali che ergendosi a guru de pretendono di stravolgere le regole del… esaltando la disobbedienza civile eretta a valore nazionale. Ma trasgredire le leggi e mettere a rischio l’incolumità delle forze dell’ordine preposte alla sicurezza e al rispetto delle norme di una nazione una volta non era un reato da perseguire? Se lo chiede, ancora una volta, Giorgia Meloni che in un post sul suo profilo facebook che commentando il carteggio digitale intercorso nelle scorse ore, a suon di tweet, tra il senatore del Pd, Davide Faraone, e il sindaco di Palermo, il dem Leoluca Orlando, in merito all’attribuzione di nuove onorificenze alla 30enne tedesca al timone dalla Sea Watch, posta: «Un parlamentare della Repubblica Italiana e un sindaco che vogliono dare la cittadinanza onoraria a chi ha speronato una motovedetta militare e violato i nostri confini. Ecco le priorità della sinistra. P.S. Ma perché questi due signori non si dimettono dai loro incarichi e non vanno a lavorare per qualche Ong?».
Meloni indignata per Faraone e Orlando che vogliono Carola cittadina onoraria di Palermo
Non basta l’affronto francese della medaglia Grand Vermeil, la massima onorificenza parigina regalata da Macron alla capitana. Non è bastata la scarcerazione decisa dalla magistratura agrigentina a sollevare la Rackete dalle responsabilità civili e penali dei suoi gesti (sconfinamento della acque territoriali, approdo forzato in un porto nazionale chiuso alle Ong, speronamento della motovedetta della Gdf, inosservanza delle bocciature inferte a suon di decreti e sentenze da Tar e Corte europea di Strasburgo). No: dopo la santificazione laica della capitana ora pure l’italia, la Palermo del sindaco disobbediente e un manipolo di dissidenti del Pd – come Faraone, che con Delrio, Orfini, Fratoianni e Magi, come noto proprio nei giorni in cui la comandante dell’Ong tedesca ha ignorato l’alt della guardia di finanza ed è poi approdata nel porto di Lampedusa, facendo sbarcare malgrado i divieti ministeriali e le controversie istituzionali, i 40 migranti soccorsi in mare – propongono addirittura un premio per la ribelle figlia di papà. E così: nel giorno in cui il comune di Parigi, incorona ipocritamente colei che hanno appositamente ignorato nei giorni “caldi”, sollecitati ad aprire il porto il Marsiglia, arriva una proposta di cittadinanza onoraria in Italia per la comandante della Sea Watch. A formalizzarla e sollecitarla al sindaco Orlando, il senatore del Pd e segretario dei dem in Sicilia, Davide Faraone, che propone – attraverso Twitter – al primo cittadino di Palermo di far diventare Carola Rackete cittadina del capoluogo siciliano. E il disobbediente Orlando…obbedisce al richiamo buonista del collega di schieramento politically correct, cinguettando: «Il 27 giugno ho deliberato di conferire la cittadinanza onoraria di palermo a Carola Rackete e al Sea Watch Team. Stiamo concordando la data per la cerimonia ufficiale di consegna della cittadinanza onoraria».
Anche i social insorgono: basta! Chiediamo interpellanze popolari…
Non solo: nella stessa giornata, come riporta il sito di Fanpage tra gli altri, «un’idea simile arriva anche dalla Regione Toscana, con il presidente Enrico Rossi che fa sapere che un’idea di questo genere si potrebbe applicare anche per un’iniziativa che riguardi le Ong e la cooperazione internazionale. “Possiamo pensare a qualcosa del genere – dichiara Rossi –. In Toscana abbiamo avuto alcuni giovani che forse bisognerebbe ricordare come Regione mettendo insieme i cooperanti che sono morti nel disastro aereo in Etiopia, col ragazzo che è morto a Capo Verde, col giovane combattente, Lorenzo Orsetti, ucciso dall’Isis”. L’idea, quindi, è quella di un riconoscimento per il mondo delle Ong, anche quelle che operano in mare. Rossi aggiunge ancora: “Sarebbe bello poter avere, in questo contesto, Carola come donna simbolo dei sacrifici del settore delle Ong, della cooperazione internazionale e della solidarietà”». I social insorgono: e tra chi si dissocia apertamente sdegnato, e chi, furioso, va oltre e chiede interpellanze popolari per chiamare la cittadinanza ad esprimersi su scelte oltraggiose, gli insulti si sprecano… a testimonianza che volere e comune sentire dell’opinione pubblica e decisioni istituzionali prese e lanciate dalla sinistra, sono sempre più in contrasto. E motivano palesemente lo sprofondo della crisi dem.
il prossimo SINDACO gliela toglie !!!!!!!!!!!!!!!!!!