Top manager e imprenditori, ecco chi sono i danarosi finanziatori di Calenda

16 Giu 2019 18:35 - di Sara Gentile

Top manager e imprenditori. A cominciare dal presidente della Campari e dal proprietario di uno dei principali marchi di biancheria intima made in Italy come Yamamay. C’è chi ha versato 30mila euro, chi 20mila, chi 10mila o mille euro. L’elenco dei “finanziatori” di “Siamo europei”, il movimento di Carlo Calenda alleato col Pd, è ricco di esponenti del mondo economico-finanziario.

Calenda, la lista dei finanziatori

Spulciando la lista delle donazioni ricevute dal partito fondato dall’ex ministro del governo Renzi a partire dallo scorso febbraio, si scopre che tra i maggiori “contribuenti” ci sono Maurizio Marchesini (30mila euro) presidente dell’omonimo gruppo, specializzato nel settore del packaging dei prodotti farmaceutici e cosmetici e Luca Garavoglia, presidente del gruppo Campari (10mila euro), secondo Forbes il decimo uomo più ricco d’Italia con un patrimonio personale di 3,4 miliardi di euro.  Stessa cifra (10mila euro) è stata versata anche dall’imprenditore delle ceramiche Romano Minozzi, che lo scorso gennaio ha aumentato la sua partecipazione in Snam al 6,023%, posseduta a titolo di proprietà indiretta. Calenda può contare pure sul sostegno (20mila euro) di Tci – Telecomunicazioni Italia Srl di Saronno, in provincia di Varese (azienda leader nella produzione di componenti elettronici per l’illuminazione) fondata dal parlamentare Pd Gianfranco Librandi, e di Luciano Cimmino (10mila euro), presidente di “Pianoforte Holding”, che possiede il brand dell’intimo Yamamay e quello delle borse Carpisa.  Con mille euro hanno finanziato le casse di “Siamo europei” Lucia Diamara Parodi Delfino, moglie dell’ex top manager Rai, Giancarlo Leone, figlio dell’ex Presidente della Repubblica, Giovanni; Andrea Guido Conti; Andrea Moltrasio, imprenditore prestato prima a Confindustria (da vice) e poi a Ubi Banca (è stato presidente del Consiglio di sorveglianza della quarta banca italiana). Con mille e un euro figura Andrea Casini. Tra i “finanziatori” anche Giuseppe Rinaldi (20mila euro), Roberta Cardarelli (5mila euro); Roberto Lombardi, Mario Di Salvo ed Enrico San Pietro con mille euro.

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