Stupra una bimba di 11 anni, niente carcere. La vittima: «Mi ride in faccia, ha vinto lui»

26 Giu 2019 12:25 - di Federica Argento
perugia

«Ora quando mi incontra mi ride in faccia». Grazie al patteggiamento lo stupratore di una ragazzina vede scalare da 7 anni e 6 mesi ad appena trenta mesi la sua pena. Niente misure restrittive  niente carcere. L’assurdo, l’umiliazione per la vittima è totale: «Quando in tribunale ha detto che voleva patteggiare la pena, un po’ sono stata contenta. Solo dopo ho capito che grazie al patteggiamento non avrebbe fatto neppure un giorno di prigione, che potrà continuare a ridermi in faccia. La verità è semplice: noi vittime non contiamo niente».

Abusò di una bimba di 11 anni

Il grido di dolore e il senso di impotenza sono tutte nelle parole di Anna, che oggi  ha quindici anni. Ne aveva tredici quando è stata molestata per la prima  da parte di un uomo, ora cinquantunenne, che chiamava zio, perché l’infame era un amico di famiglia. Ha concluso il suo iter processuale accordandosi su una pena – che non sconterà in una cella, cosa ancora più grave – a un anno e dieci mesi con la sospensione condizionale.

Il patteggiamento

Per il reato del 51enne è stata applicata la riduzione di due terzi. L’abuso sessuale è stato derubricato a fatto di “lieve entità”, come previsto nell’articolo 609 bis del Codice penale.  Lo leggiamo sulla Nuova Sardegna. Il giorno dell’udienza Anna è rimasta a casa. Quando ha ricevuto la notizia da una telefonata della mamma, si è sfogata. Si sente sola e umiliata. «Alla fine ha vinto lui». Come leggiamo sul Corriere della Sera, la mamma sta pensando di rivolgersi alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo per poter ribaltare quello che l’avvocato Agostinangelo Marras ha definito un «mostro processuale». Sarà dura:  quando una sentenza è frutto di un patteggiamento, può essere rivista soltanto se presenta un vizio di legittimità.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • 26 Giugno 2019

    Il grido di dolore e il senso di impotenza di Anna….è anche mio, come può un orco cavarsela, come può un tribunale una corte permettere un simile scempio, un simile oltraggio nei confronti di una bimba….
    Oggi lo strupro di una bimba giudicato “L’abuso sessuale è stato derubricato a fatto di “lieve entità”, come previsto nell’articolo 609 bis del Codice penale”….COME UN FATTO DI LIEVE ENTITà…..
    Non mi auguro la morte di nessuno, neanche del mio peggior nemico ma per il collegio giudicante e l’Orco….la morte sarebbe poca cosa
    ed ora, arrestatemi
    giustizia infame