Pd e Cinquestelle si nascondono in Molise per inciuciare nei comuni contro la Lega

7 Giu 2019 18:32 - di Redazione

Poche ore al voto anche in Molise e già piovono accuse pesanti tra i partiti. E , ancora una volta, tra Lega e Cinquestelle.
A quanto pare è stato pizzicato uno strano intreccio tra Pd e grillini per una specie di laboratorio elettorale contro i leghisti. E proprio questi ultimi hanno lanciato l’allarme: “Desistenza Pd M5s? Se confermato sarebbe gravissimo: prove di inciucio a sinistra?”. E’ quanto hanno osservato fonti della Lega commentando ipotesi di desistenza tra Pd e M5s per il ballottaggio di domenica.

“Intesa locale”, giurano tutti

L’accordo di “desistenza” tra M5s e Pd in Molise, in base al quale i Dem sostengono al ballottaggio il candidato pentastellato a Campobasso e il Movimento appoggia quello del Pd a Termoli. E’ in questi termini che emerge una trattativa della vigilia del voto nella piccola Regione adriatica. E subito si precisa che la ricerca dell’intesa sarebbe stata condotta a livello locale.
Ovviamente la precisazione serve solo a specificare che la segreteria nazionale del Pd non ha preso parte, delegando in tutto il livello locale. In pratica, lontano dai riflettori nazionali, si conferma che la discussione con i Cinquestelle è stata condotta nei giorni scorsi dal segretario molisano Vittorino Facciolla.

Spunta l’antifascismo molisano

Poi ieri la Direzione regionale si è riunita ed ha approvato un documento in cui, per quanto riguarda Campobasso, “si ribadisce che la natura europeista, antifascista, progressista, antisecessionista ed antirazzista del Pd non consente neppur di ipotizzare un sostegno allo schieramento politico guidato dalla Lega Nord”. In più la Direzione Dem ha ribadito “l’importanza di recarsi ad esercitare il diritto di voto”. E a contrastare l’esponente leghista vi è un candidato di M5s, Roberto Gravina. All’inverso a Termoli saranno i pentastellati a sostenere il candidato Democrat Angelo Sbrocca.
L’accordo di desistenza ha trovato un riscontro in uno studio sui ballottaggi chiesto ad una importante società di sondaggi. Questa ha sottolineato nel suo report che si è conclusa la fase, iniziata alle amministrative del giugno 2016, in cui “gli elettori di tutti gli altri partiti votavano contro il Pd”. C’è un clima nuovo, spiega il report, in cui gli elettori degli altri partiti i cui candidati non sono arrivati al ballottaggio, non hanno pregiudiziali su un candidato del Pd. E’ l’illusione della vigilia.

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