L’ex Cicchitto tenta Berlusconi: «Carfagna leader, così freghi Toti»

11 Giu 2019 16:55 - di Redazione

Mara Carfagna coordinatrice di Forza Italia per “disarmare” Giovanni Toti. È la «mossa del cavallo» che Fabrizio Cicchitto, tra i più esperti navigatori del Transatlantico parlamentare suggerisce a Silvio Berlusconi per spiazzare il governatore della Liguria in vista della “grande costituente” da lui convocata per il prossimo 6 luglio. «Al Cavaliere serve un bel colpo di scena», si legge nella lettera scritta da Cicchitto a Libero in risposta al direttore Vittorio Feltri, invitando  Berlusconi a un nuovo predellino. Il nome della Carfagna non è casuale, ma è il frutto di un ragionamento basato sulla uova “geografia” di Forza Ialia, movimento – stando almeno ai consensi raccolti – ormai sempre più meridionale. E l’ex-ministra delle Pari Opportunità è la capofila della cosiddetta ala sudista che, numeri delle europee alla mano, esprime più del 50 per cento degli attuali voti di Forza Italia. La sua nomina a coordinatrice sarebbe – argomenta Cicchitto – «un segnale di novità», anzi una «mossa a sorpresa». Oltre alla «meridionale» Carfagna, Cicchitto individua anche esponenti come Anna Maria Bernini e Maria Stella Gelmini, che, ricorda l’ex-capogruppo del Pdl a Montecitorio, hanno «già dato delle prove brillanti sul piano dei dibattiti parlamentari e in tv». Sarebbe auspicabile – ha concluso – che Berlusconi desse uno dei suoi segnali come avvenne per esempio a suo tempo per il discorso dal predellino».

L’ex-capogruppo del Pdl scrive a Feltri

La sortita di Cicchitto in favore della Carfagna dà bene la misura delle tensioni che tengono in fibrillazione i berlusconiani in queste ore. La sconfitta elettorale di qualche settimana fa alle europee brucia tantissimo. Anche perché il quadro politico nazionale è tutt’altro che stabile ed una rapido ritorno alle urne per rinnovare il Parlamento nazionale porterebbe ad un disordinato rompete le righe tra gli “azzurri“, la maggior parte dei quali privi ormai di una prospettiva di riconferma. In una situazione del genere, anche la sirena di Toti può rappresentare un pericolo.

«La Carfagna è del Sud, ormai vero bacino elettorale forzista»

Il governatore lo sa e si muove di conseguenza presentandosi come il liberatore dei berlusconiani, oggi compressi tra l’inamovibilità di un cerchio magico che decide per tutti e l’inarrestabile calo di consensi: «Non ho mai chiesto di essere nominato a una carica di vertice di Forza Italia. Oggi sarebbe la via più sbagliata per rilanciare un movimento che deve tornare a crescere e rappresentare tutti. Ho chiesto, chiedo e chiederò sempre un luogo e un metodo democratico per confrontare e pesare il consenso delle proprie idee», ha scritto Toti sul proprio profilo Fb. Pronunciare quelle parole in Forza Italia, solo ieri sarebbe stato come bestemmiare in chiesa. Oggi sono miele per tanti.

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