Intesa M5S-Lega, stop al codice appalti: c’è l’accordo, via libera allo Sbloccacantieri

5 Giu 2019 15:13 - di Redazione

Via libera al Senato alla sospensione del Codice degli appalti prevista dal decreto Sbloccacantieri. La norma è stata approvata con 174 voti a favore, 55 contrari e 40 astenuti e sospende fino al 31 dicembre 2020, l’obbligo per i Comuni di fare gare attraverso le stazioni appaltanti. I Comuni, inoltre, non avranno più il diktat di scegliere i Commissari di gara tra gli esperti iscritti all’albo Anac. Resterà, invece, il limite ai subappalti per un massimo del 40% e l’obbligo di indicare la terna dei subappaltatori in sede di offerta per le gare sopra la soglia comunitaria.

M5S-Lega, c’è l’accordo sull’emendamento del Carroccio: via libera allo Sbloccacantieri

Dunque, dopo tanto tribolare e discutere, Movimento 5 Stelle e Lega hanno trovato l’accordo sul dl Sbloccacantieri. Lo rendono noto fonti del governo anticipando un’intesa che segue la telefonata chiarificatrice tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini a cui è seguitala consultazione di questa mattina in Aula al Senato. Relativamente all’emendamento della Lega, sullo stop di due anni al codice degli appalti, si apprende che il testo prevede la sospensione di alcune parti del codice stesso e la modifica di altre, tenendo conto dei lavori delle commissioni di merito. Di soddisfazione per l’accordo trovato sul decreto parlano i capigruppo al Senato, Massimiliano Romeo e Stefano Patuanelli: «Dopo esserci confrontati anche con i relatori, domani mattina proporremo al Senato, tra le altre cose, quanto già concordato in sede di commissione, vale a dire un emendamento che prevede la sospensione di alcuni punti rilevanti del codice degli appalti per due anni, in attesa di una nuova definizione delle regole per liberare da inutile burocrazia le imprese». «Al contempo – sottolineano i due capigruppo di Lega e M5S – sarà garantito il rispetto delle norme e del lavoro già fatto nelle commissioni parlamentari sull’argomento. In particolare saranno anche garantite le soglie già in vigore per i subappalti e salvaguardati gli obblighi di sicurezza per le imprese. Abbiamo svolto un normale lavoro parlamentare che porteremo come maggioranza in commissione e poi in Aula al Senato».

Aria di distensione tra Salvini e Di Maio: toni cordiali, una telefonata e forse un incontro domani

E allora, con la telefonata tra vicepremier, nelle ore più buie del governo Conte, sembra tornare un po’ di ottimismo sul futuro dell’esecutivo gialloverde: sarebbe stato Di Maio a prendere l’iniziativa, sentendo il leader della Lega, a quanto apprende l’AdnKronos. Una telefonata, la sua, che secondo i beninformati era attesa dal responsabile del Viminale per seppellire l’ascia di guerra. Secondo fonti leghiste, i toni tra i due sarebbero stati «cordiali» all’interno di un colloquio «molto costruttivo». Nonostante le difficoltà, insomma, lo scambio tra Salvini e Di Maio avrebbe riportato un po’ di sereno. E non è escluso, a questo punto, che un incontro potrebbe tenersi a breve, tra giovedì sera e venerdì, a ridosso del Consiglio dei ministri. Conte, in partenza per il Vietnam, ha valutato «positivamente il fatto che dopo la conferenza stampa» i due leader delle «forze di maggioranza siano tornati a parlarsi». Il ritorno al dialogo «è una buona premessa – ha reso noto Palazzo Chigi – proprio come auspicato nel discorso di Conte, per procedere nella giusta direzione».

 

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