Guerra tra bande di pusher marocchini in Brianza: si contendevano lo spaccio a fucilate

21 Giu 2019 14:17 - di Redazione
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Il blitz dei carabinieri in Brianza è stato emblematicamente ribattezzato Gomorrakesh: e non è un caso. L’operazione delle forze dell’ordine, infatti, è intervenuta a bloccare una guerra tra bande in corso tra criminali nordafricani per accaparrarsi il business dello spaccio di droga che da tempo, come riferisce il sito de Il Giornale rilanciando la notizia, ha il suo quartier generale tra i fabbricati dell’ex Snia a Varedo, dove fucili e pistole, avvertimenti e punizioni, dettano le regole.

Blitz contro la guerra tra bande di pusher marocchini: 12 arresti

E proprio in quell’area, negli spazi senza tetto né legge della fabbrica fantasma un tempo azienda chimica, fiore all’occhiello della produzione Brianza Milanese, il blitz dei carabinieri di Desio ha portato all’arresto di 12 persone che, con la sola eccezione di una donna italiana, sono 11 immigrati nordafricani, accusati chi per spaccio, chi per porto abusivo d’armi da fuoco, chi per lesioni aggravate, fino al tentato omicidio. Un’irruzione in quello che anche il sito del quotidiano milanese diretto da Sallusti definisce «il bazar della droga» grazie alla quale i militari del reparto di pronto intervento del Sos hanno inferto un duro colpo a un’attività criminale che ha intensificato e ramificato i suoi affari sporchi.

Il presidio della ex Snia divenuto “bazar della droga”

Dunque, in quel presidio della droga controllato e protetto da sentinelle armate fino ai denti e posizionate sul tetto, erano principalmente tre le bande che si contendevano con la violenza il controllo sul territorio e il territorio stesso: un tempo polo industriale dove si producevano tessuti sintetici, oggi fortezza del mercato della droga presidiato da pusher e frequentato in un via vai continuo dai tossicodipendenti della zona. Un luogo in cui sparatorie e regolamenti di conti tra bande malavitose d’importazione estera sono stati all’ordine del giorno fino a ieri. Incontrollati fino al 5 aprile scorso, quando – dopo che un ragazzo marocchino è stato portato e lasciato davanti l’ospedale Galeazzi di Milano con ferite da arma da fuoco che gli avevano perforato il torace – è scattata l’indagine, culminata nel blitz di queste ore.

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