Crocifisso in tv, Michele Serra perde il controllo: «Satanista sarà tua sorella»

20 Giu 2019 14:37 - di Redazione

Michele Serra, dopo avere criticato pesantemente Marina Nalesso per avere indossato il crocifisso durante la conduzione di un’edizione del Tg2, è stato sommerso da una valanga di critiche. Nella sua consueta rubrica L’Amaca sulle colonne di Repubblica, il giornalista ha scritto: «Ma almeno per ipocrisia, almeno per uno scrupolo formale, almeno per fare finta che, tra gli utenti pagatori di canone, ne esista qualcuno che preferirebbe evitare i simboli religiosi al collo di chi esercita una funzione pubblica, ovvero di tutti: non si potrebbe cortesemente evitare?». Poi ha tirato in ballo la Francia, dove «condurre un telegiornale con un crocefisso al collo, a meno che non si tratti di un’emittente religiosa privata con preti e suore nel palinsesto, sarebbe inconcepibile; forse anche un reato…».

Michele Serra sommerso dalle critiche

Le sue affermazioni non sono passate inosservate e in molti lo hanno accusato di cristofobia e crocifissofobia. A fare la lista degli attacchi ricevuti ci ha pensato lui stesso, proprio dall’Amaca del 19 giugno intitolata “Satanista tua sorella” e nella quale ha sparato a zero contro  “un paio di giornalisti di destra e disonesti lettori”. Ecco la risposta: «Massone, satanista, servo dell’Islam. Sono alcune delle imputazioni leggibili nella raffica on line (innescata da un paio di giornalisti di destra, disonesti lettori delle mie parole e di conseguenza disonesti nello scrivere le loro) della quale sono bersaglio per avere sostenuto che non si dovrebbe condurre il tigì di un servizio pubblico (che è di tutti) con il crocefisso al collo. Concetto diventato, nella distorsione consapevole data in pasto al branco degli inconsapevoli (che non mi hanno letto, e non mi leggeranno mai), “Serra vuole vietare il crocefisso”».

Commenti

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  • Paolo Pagliaro 22 Giugno 2019

    “Serra vuole vietare il crocefisso” mi sembra un ottimo sunto della posizione di Serra, visto il suo apprezzamento per l’idea che portare un crocefisso in pubblico sia reato.

  • Lorenzina Pierobon 21 Giugno 2019

    “ne esista qualcuno che preferirebbe evitare i simboli religiosi al collo di chi esercita una funzione pubblica, ovvero di tutti: non si potrebbe cortesemente evitare?»
    E chi paga il canone e porta il crocifisso non ha lo stesso diritto? E accetta sia chi porta il crocifisso e chi non lo porta? Cosa significa “esercita una funzione pubblica”. Non si fa altro che creare discriminazioni, invece di rispettare ognuno e lasciarlo libero di utilizzare i simboli che vuole

  • Giancarlo Chiriaco 20 Giugno 2019

    Non è mia intenzione di intromettermi o fare la morale a chicchessia voglio dire soltanto che se avesse troppo ostentato la sua fede basterebbe un semplice richiamo ma senza essere aggressivi quì però si tratta di un odio eccessivo nei confronti dei cattolici da parte dei laici anticattolici: sono la rovina deimembri laicali del popolo di Dio