Cisterna di Latina, il marito della donna trovata morta in casa: «Sono stato io»

10 Giu 2019 15:54 - di Alessandra Danieli

Dopo quattro orr di interrogatorio ha confessato il marito della donna di 35 anni trovata morta nel suo villino nel quartiere popolare di San Valentino a Cisterna di Latina. La vittima, Elisa Ciotti, è stata colpita alla testa da un corpo contundente che non è ancora stato trovato, alla presenza della figlia di 10 anni che, sotto choc, è riuscita a dare l’allarme chiedendo aiuto a parenti e amici. I familiari hanno chiamato immediatamente i carabinieri che, una volta arrivati in casa, hanno trovato il corpo senza vita della donna riverso sul letto.

Trovata in un lago di sangue dalla figlia di 10 anni

Immediatamente gli inquirenti hanno ipotizzato l’omicidio. Da subito il principale sospettato è stato il marito, Fabio Trabacchin, che durante l’interrogatorio davanti ai carabinieri e al magistrato di turno ha ammesso di essere stato lui ad ucciderla nel corso dell’ennesimo litigio.
I carabinieri avevano subito sequestrato l’auto del marito della donna, una Bmw station vagon nera parcheggiata di fronte la palazzina, e portato l’uomo in caserma per essere interrogato. Le indagini sono affidate ai carabinieri del Reparto territoriale di Aprilia. Sul posto anche il magistrato inquirente della Procura di Latina, i militari della scientifica per i rilievi e il colonnello Gabriele Vitagliano, comandante provinciale dei carabinieri, che ha fornito una sommaria ricostruzione della tragedia negando le prime notizie che avevano parlato di decapitazione e sgozzamento. Ci sarebbe stato un ennesimo litigio tra i due intorno alle 4 di mattina, testimoniato dai vicini, dopo l’omicidio, intorno alle 7, l’uomo, di mestiere  camionista, è uscito regolarmente lasciando la macchina davanti a casa e facendosi accompagnare al lavoro da un amico.

La confessione del marito dopo 4 ore di interrogatorio

La coppia era in fase di separazione e la tensione tra i due era da tempo alta. All’alba di questa mattina l’ennesimo litigio tra Elisa e il marito è finito in tragedia, con i vicini che hanno sentito forti urla provenire dall’abitazione, la donna massacrata di botte, col volto completamente tumefatto e profonde ferite alla testa. È stata la figlia, entrata nella camera della mamma, a fare la drammatica scoperta della mamma sul letto in un lago di sangue. Presa dal panico ha chiamato il papà che ha telefonato al fratello, chiedendogli di recarsi a casa perché era successo qualcosa alla moglie. Poi anche lui è tornato in via Palmarola e davanti a medici e carabinieri è apparso disperato dicendo di non riuscire a darsi una spiegazione di cosa fosse accaduto. Messo alla strette, alla fine l’uomo è crollato e ha confessato l’omicidio.

Non è la prima volta che Cisterna di Latina finisce al centro della cronaca per fatti di sangue. Oltre un anno fa la cittadina laziale era stata travolta da una tragedia: il 28 febbraio 2018 l’appuntato dei carabinieri, Luigi Capasso, aveva sparato alla moglie da cui era separato, nel garage dell’abitazione dove viveva la donna. Poi era salito nella casa della ex, aveva ucciso le due figlie, di 7 e 13 anni, e era suicidato. Sempre nello stesso quartiere di Cisterna abitava Desiréee la ragazza violentata in gruppo da immigrati senegalesi e  lasciata morire in un rifugio di sbandati a San Lorenzo, a Roma.

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