Ci costerà caro il rinnovo delle sanzioni Ue alla Russia. Pagherà anche l’Italia

21 Giu 2019 12:49 - di Redazione
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I capi di stato e di governo dei 28 hanno dato il loro via libera al rinnovo delle sanzioni alla Russia, per sei mesi, per il mancato rispetto degli accordi di Minsk. Come di consueto, la decisione è stata preceduta da un punto informativo del presidente francese Emmanuel Macron e della cancelliera tedesca Angela Merkel, per spiegare come l’attuazione degli accordi di Minsk da parte di Mosca non abbia fatto registrare alcun progresso. «Le restrizioni occidentali sono costate alla Russia 50 miliardi di dollari in opportunità perdute dal 2014, mentre all’Unione europea 240», ha affermato il presidente russo nella “Linea diretta”, tradizionale appuntamento in cui rispondere alle domande dei russi.

Lollobrigida: l’Italia ne esce danneggiata

Non sono buone notizie per noi. Le sanzioni alla Russia sono inutili a risolvere la crisi ucraina e penalizzano le imprese italiane. Fratelli d’Italia lo sostiene da sempre. «L’Unione europea rinnova le sanzioni alla Russia, anche con il voto favorevole del governo italiano. Sanzioni che penalizzano, guarda caso, più  l’Italia che non Francia e Germania. Cinque anni di sanzioni che non hanno sortito alcun effetto concreto se non la penalizzazione delle imprese e dell’economia italiane», commenta Francesco Lollobrigida di FdI. «La strada per risolvere la crisi tra Ucraina e
Russia, sarebbe mettere finalmente fine a questa guerra con un ritrovato dialogo tra Nato e Federazione Russa, non la logica della contrapposizione tra blocchi.

Allarme di Coldiretti

Le parole dell’esponente di Fli trovano infatti puntuale conferma. Le esportazioni agroalimentari Made in Italy hanno perso oltre un miliardo di euro in cinque anni a causa del blocco che ha colpito una importante lista di prodotti agroalimentari con il divieto all’ingresso di frutta e verdura, formaggi, carne e salumi ma anche pesce. Coldiretti ha fatto già il conto in un’analisi divulgata dopo la decisione del Consiglio europeo di estendere di altri sei mesi le sanzioni alla Russia. Una decisione che porterà molto probabilmente al rinnovo dell’embargo deciso da Putin come ritorsione quasi 5 anni fa con decreto n. 778 del 7 agosto 2014, più volte rinnovato.

All’azzeramento della spedizione di questi prodotti agroalimentari Made in Italy in Russia e alle perdite dirette subite dalle mancate esportazioni si sommano, sottolinea la Coldiretti, quelle indirette dovute al danno di immagine e di mercato provocato dalla diffusione sul mercato russo di prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con il Made in Italy. Si tratta di un costo insostenibile per l’Italia e l’Ue. Decisione presa senza alcuna considerazione del pesante impatto che ciò comporta sul piano economico, occupazionale e ambientale.

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