Abolire l’ora di religione? FdI denuncia: «M5S e Pd vogliono cancellare le radici cristiane»

21 Giu 2019 18:30 - di Redazione

“Riteniamo assurda la proposta presentata dal M5s al Senato che chiede di abolire l’ora di religione, peraltro facoltativa, per sostituirla con un’ora di educazione civica. Abbiamo approvato convintamente l’introduzione dell’educazione civica come materia obbligatoria ma non certo per usarla come sostitutiva all’ora di religione. Le due materie infatti non sono certo assimilabili anche se hanno entrambe, a nostro avviso, una grande importanza per la crescita valoriale dei nostri giovani”. Lo dichiarano i deputati di FdI Paola Frassinetti, vicepresidente della Commissione Cultura ed Istruzione della Camera, Ella Bucalo, responsabile FdI del dipartimento scuola, Paolo Marcheschi, capogruppo regionale toscano FdI, Marina Staccioli, responsabile dei Dipartimenti Regionali toscani, Michela Senesi e Elena Bardelli del Dipartimento Regionale toscano Scuola.

«Accuse superficiali»

È stata recentemente depositata al Senato, da parte di Riccardo Nencini, Emma Bonino e altri senatori del Pd, Leu, Movimento 5 Stelle e Gruppo Misto una mozione che impegna il Governo ad avviare le procedure per modificare l’Accordo di Revisione del Concordato tra la Repubblica Italiana e la Santa Sede. “In realtà si tratta di accuse superficiali e non conformi a verità che vengono da chi evidentemente non conosce la natura e la finalità dell’Irc nella scuola pubblica italiana oppure da chi, ideologicamente schierato, attuando un progetto politico ben preciso, intende deliberatamente cancellare le origini cristiane della nostra cultura e privare le nuove generazioni della possibilità di crescere confrontandosi con i valori e i principi che da sempre caratterizzano la storia e la civiltà occidentali -sostengono Frassinetti, Bucalo, Marcheschi, Staccioli, Senesi e Bardelli- L’ora di religione infatti, così come viene concepita nell’Accordo di Revisione, non intende convertire né catechizzare alcuno, ma offrire agli studenti gli strumenti culturali indispensabili per poter cogliere gli aspetti fondamentali della vita e delle tradizioni del Nostro Paese. In tutto questo, stupisce non poco il silenzio dei sindacati. Che fine farebbero infatti i circa 30mila docenti di religione italiani? Nessuna sigla è disposta a difendere i diritti acquisiti di que

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