“Vatti a prostituire!”, serie di insulti sessisti a un arbitro donna al torneo Giovanissimi

26 Mag 2019 11:24 - di Redazione

Quella degli insulti, anche feroci, all’arbitro, è una vecchia e consolidata tradizione negli stadi italiani, e probabilmente anche negli stadi di tutto il mondo. Sin dall’inizio del calcio il pubblico ha sempre insultato l’arbitro con epiteti che, se fatti in un altro contesto, avrebbero certo dato il via a fatti di sangue. Ma lo stadio è sempre stato una specie di zona franca per gli sfoghi del pubblico, sfoghi che in genere si dirigono contro il direttore di gare, reo di non favorire la squadra del cuore. Se oggi questi insulti escono dallo stadio per finire nella cronaca è perché questi insulti sono stati diretti contro un arbitro di sesso femminile, e per giunta, cosa ancora più grave, gli insulti provenivano da genitori di bambini calciatori, che in questo modo hanno condiviso un modo di malintendere la passione sportiva. E certo impulsi e comportamenti è bene fermarli subito.

Come riferisce il Gazzettino di Venezia, genitori e calciatori a Mestre si sono uniti nell’offendere selvaggiamente l’arbitro donna, sia con parole sia con gesti. E la cosa che lascia stupefatti è che non era una partita di serie A, ma un torneo Giovanissimi. La donna arbitro, 22enne, è stata invitata a prosituirsi più volte, e a un certo punto un ragazzino giocatore, contagiato dal clima di offese gratuite, si è abbassato i pantaloni insultando più volte la ragazza. Ovviamente, riferisce sempre il Gazzettino, la vicenda è arrivata dal giudice sportivo e alla Federcalcio, che ha dato solidarietà alla ragazza arbitro e ha inviato al giudice regionale tutti gli atti disponibili, al fine di prendere provvedimenti contro il ragazzino e probabilmente contro la squadra.

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