Un’altra morte bianca. Non ce l’ha fatta il muratore bergamasco travolto da un blocco di cemento

2 Mag 2019 11:19 - di Redazione

Una altra morte sul “campo di battaglia” di un cantiere. Si allunga la strage silenziosa delle morti bianche che dall’inizio del 2019 conta più di 200 vittime. È morto in nottata, all’ospedale Maggiore di Parma, Alessandro Ziliani, il muratore bergamasco di 50 anni che proprio il 1 maggio, Festa dei lavoratori, era rimasto gravemente ferito in un infortunio sul lavoro avvenuto in un’azienda agricola a Cortemaggiore, in provincia di Piacenza. L’uomo, in cima a un ponteggio, stava eseguendo la demolizione di una struttura quando all’improvviso è stato travolto da un blocco di cemento che si è staccato e lo ha colpito al petto.

L’operaio era stato trasportato d’urgenza con l’eliambulanza all’ospedale di Parma, in rianimazione, ma non c’è stato nulla da fare,  I vigili del fuoco e il 118 lo avevano liberato dal peso della trave ma le sue condizioni erano apparse subito disperate a causa dello schiacciamento subìto. Ferito, meno gravemente, anche un collega che era con lui, e che è stato portato in ospedale a Piacenza. La sicurezza sul lavoro, sulla quale ha acceso i riflettori l’Ugl con una campagna mirata, torna di drammatica attualità. Nei primi 4 mesi del 2019 la strage dei lavoratori non accenna ad arrestarsi: in base ai dati Inail gli incidenti sul lavoro con esito mortale sono 212. Si rilevano degli incrementi nel Centro e nel Mezzogiorno, con 5 casi in più al Centro (da 39 a 44) e 8 decessi in più al Sud (da 35 a 43) e nelle Isole (da 16 a 24). Nel solo trimestre gennaio-marzo 2019, in Sicilia, le morti sul lavoro sono state 15.

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