Un’altra morte bianca. Non ce l’ha fatta il muratore bergamasco travolto da un blocco di cemento
Una altra morte sul “campo di battaglia” di un cantiere. Si allunga la strage silenziosa delle morti bianche che dall’inizio del 2019 conta più di 200 vittime. È morto in nottata, all’ospedale Maggiore di Parma, Alessandro Ziliani, il muratore bergamasco di 50 anni che proprio il 1 maggio, Festa dei lavoratori, era rimasto gravemente ferito in un infortunio sul lavoro avvenuto in un’azienda agricola a Cortemaggiore, in provincia di Piacenza. L’uomo, in cima a un ponteggio, stava eseguendo la demolizione di una struttura quando all’improvviso è stato travolto da un blocco di cemento che si è staccato e lo ha colpito al petto.
L’operaio era stato trasportato d’urgenza con l’eliambulanza all’ospedale di Parma, in rianimazione, ma non c’è stato nulla da fare, I vigili del fuoco e il 118 lo avevano liberato dal peso della trave ma le sue condizioni erano apparse subito disperate a causa dello schiacciamento subìto. Ferito, meno gravemente, anche un collega che era con lui, e che è stato portato in ospedale a Piacenza. La sicurezza sul lavoro, sulla quale ha acceso i riflettori l’Ugl con una campagna mirata, torna di drammatica attualità. Nei primi 4 mesi del 2019 la strage dei lavoratori non accenna ad arrestarsi: in base ai dati Inail gli incidenti sul lavoro con esito mortale sono 212. Si rilevano degli incrementi nel Centro e nel Mezzogiorno, con 5 casi in più al Centro (da 39 a 44) e 8 decessi in più al Sud (da 35 a 43) e nelle Isole (da 16 a 24). Nel solo trimestre gennaio-marzo 2019, in Sicilia, le morti sul lavoro sono state 15.