Ucciso a 20 mesi, fiori e palloncini per l’ultimo saluto a Leo. La nonna: «Un martire…»

28 Mag 2019 15:55 - di Desiree Ragazzi

Fiori e palloncini bianchi e azzurri attorno alla cancellata e sul sagrato del Duomo per dare l’ultimo saluto a Leonardo. Il bimbo di appena 20 mesi è morto giovedì mattina nella sua casa di Novara, secondo quanto stabilito dall’autopsia, a seguito di uno choc emorragico provocato da un violento colpo all’addome. Due gli striscioni all’ingresso della chiesa: “Riposa in pace Leonardo” e “Sempre con noi”. Mentre sulla cancellata è comparsa la preghiera: “Gesù mi raccomando abbi cura di questo dolce angelo”.

Leonardo, l’arrivo della bara e le parole del vescovo

Un lungo applauso ha accolto l’arrivo della piccola bara, mentre la folla che lo attendeva ha scandito il suo nome, “Leo”. Ad accompagnare il feretro la nonna, familiari, amici e tanta gente comune. Tutti attoniti si chiede come sia stato possibile quello che è accaduto. «Il mio nipotino è già santo  – ha la nonna tra le lacrime – un piccolo martire che proteggerà tutti i bambini». A celebrare la funzione, che per decisione della famiglia si svolge in forma privata, il vescovo di Novara, monsignor Franco Giulio Brambilla. «Invochiamo  la pietà umana e la misericordia di Dio  – ha detto – su chi non ha saputo accogliere il sorriso e la gioia di un bimbo che chiedeva soltanto di vivere. I bambini non sono cosa, non sono proprietà, ma dono e scommessa per la vita». E poi ancora: «Oggi siamo qui attoniti, feriti e con nel cuore un dolore indicibile di fronte alla terribile tragedia che si è abbattuta sul piccolo Leonardo. Una vita appena sbocciata, indifesa, bussava alla porta del mondo per avere una casa e invece ha trovato miseria e violenza umana».

La madre agli arresti domiciliari

Anche la mamma ha voluto dare l’ultimo saluto al bambino: agli arresti domiciliari in una struttura protetta perché incinta, la donna non ha partecipato alle esequie in Duomo ma è stata accompagnata di mattina in obitorio. Quando lo ha visto, commossa, lo ha accarezzato e gli ha sussurrato qualche parola. Per la morte del piccolo, la procura nei giorni scorsi ha disposto il fermo della donna e del compagno, rinchiuso in carcere a Novara. I fermi sono stati convalidati dal gip.

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