Trump rompe gli indugi: “In Venezuela la situazione è terribile, qualcosa deve essere fatto….”

2 Mag 2019 14:41 - di Giovanni Trotta
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Non cala la tensione in Venezuela: una donna di 27 anni è rimasta uccisa ieri durante le proteste riprese in Venezuela contro il governo di Nicolas Maduro. Lo rende noto l’Observatorio Venezolano de la Conflictividad Social su Twitter, condannando “l’assasinio di Jurubith Rausseo García colpita da una pallottola mentre partecipava ad una manifestazione ad Altamira”. Anche Juan Gauidò ha condannato l’uccisione della manifestante a opera delle persone “che hanno deciso di sparare contro un popolo che ha deciso di liberarsi”. Si tratta della seconda persona uccisa durante le proteste dopo che martedì scorso Guaidò ha lanciato quella che ha definito la mobilitazione finale per la libertà.

Maduro arringa i militari fedeli

E il dittatore Maduro continua con i suoi proclami: “Le forze armate devono mostrarsi unite davanti al popolo e al mondo, devono dare una storica lezione”. Così Maduro arringa i soldati in un discorso pronunciato all’alba nella base di Forte Tiuna. “Stiamo combattendo per la nostra dignità, per il diritto all’esistenza della nostra repubblica. Soldati della patria, è arrivata l’ora di combattere, di dare un esempio alla storia e al mondo”, aggiunge Maduro. “È il momento di dire che ci sono forze armate leali, coese, unite come mai prima per sconfiggere il tentativo di golpe. Davanti al mondo e davanti al popolo la nostra Fuerza Armada Nacional Bolivariana deve dare una storica lezione”, ripete, scagliandosi contro “i traditori golpisti”. Ma le opposizioni replicano così: mettendo in atto una “repressione focalizzata” Nicolas Maduro vuole ostentare “un controllo” sulla situazione “che non ha”. Ad assicurarlo è l’autoproclamato presidente incaricato del Venezuela, Juan Guaidò, su Twitter. “Di fronte all’avanzare dell’Operazione Libertà il regime codardo cerca di dimostrare con una repressione focalizzata un controllo che non ha più”, ha scritto, assicurando ai militari che le loro azioni hanno avuto “l’immenso appoggio” della comunità internazionale.”Ogni passo che compiono nel quadro della costituzione e a favore della nostra gente sarà ricompensato dalla patria e dalla storia”.

Trump: tutte le opzioni sono sul tavolo

Gli Stati Uniti “seguono da vicino” la “terribile” situazione in Venezuela e “stanno facendo tutto il possibile” per aiutare il popolo venezuelano, mantenendo “aperte molte opzioni”. È questo il messaggio di rinnovato sostegno trasmesso a Juan Gauidò da Donald Trump attraverso messaggi sui sociale ed interviste. “Continuiamo a seguire molto da vicino la situazione in Venezuela – ha scritto il presidente Usa su Twitter – gli Stati Uniti sono con il popolo del Venezuela e la sua libertà”. Il presidente poi ha sottolineato come di fronte a questa situazione “terribile”, la sua amministrazione mantenga “molte opzioni aperte”. Trump poi è stato ancora più esplicito in un’intervista alla Fox: “noi stiamo facendo tutto quello che possiamo, l’azione massima”, ha detto riferendosi in questo modo alla possibilità di un intervento militare. “Ci sono molte persone che vorrebbero che lo facessimo”, ha aggiunto. Ed alla domanda su quali siano le opzioni che sta valutando ha risposto: “Alcune di queste non voglio neanche nominarle perché sono molto severe”. “È un caos incredibile – ha continuato Trump – la situazione è così brutta e pericolosa che qualcosa deve essere fatto. Molte cose verranno affrontate la prossima settimana ed anche prima – ha poi detto ancora senza specificare – vedremo quello che succede”. Dopo che, martedì scorso, Guaidò ed alcuni militari hanno liberato il leader dell’opposizione Loepoldo Lopez ed annunciato l’avvio della Operación Libertad, Maduro ha denunciato un tentativo di golpe da parte di un piccolo gruppo di militari traditori guidati dal consigliere per la Sicurezza Nazionale Usa, John Bolton. E si è detto pronto a fornire alla stampa le prove del complotto.

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