“Sto imparando a sperare e a pesare anche i silenzi”: il papà di Noemi è fiducioso e lei ce la mette tutta. È stabile

7 Mag 2019 10:24 - di Greta Paolucci

Matteo Salvini nella serata di ieri ha deviatoi il tragitto della campagna elettorale che lo ha portato a sfiorare le tappe di Pietrelcina, Avellino, Salerno e Aversa per fare visita alla piccola Noemi, ferita nei giorni scorsi nella sparatoria di Piazza Nazionale a Napoli. Sguardo basso intercettato solo da qualche scatto rubato all’ingresso dell’ospedale Santobono dove la bambina è ricoverata, il ministro si è intrattenuto con i familiari della bimba e dopo mezz’ora è uscito dal nosocomio senza concedere sguardi o rilasciare dichiarazioni a nessuno. Anche il papà della piccola guerriera in lotta per spravvivere parla poco e pesa ogni parola che dice: e mentre con la mente e il cuore si lascia andare alla speranza di ricominciare da capo altrove lasciando, non senza dolore Napoli – «fa rabbia, è doloroso, ma io ci sto pensando», confessa il genitore a Repubblica – con la ragione a cui cerca disperatamente di fare appello sempre al quotidiano diretto da Carlo Verdelli aggiunge anche: «Ma c’è un tempo per tutte le cose, mi creda… Sto imparando a pesare anche i silenzi della Rianimazione, a sperare nella piccola …

Noemi ferita durante un regolamento di conti, condizioni stazionarie: sta lottando per farcela…

Intanto, dall’ultimo bollettino sanitario diramato dall’ospedale napoletano, dai siti online del Messaggero e del Mattino, tra gli altri, si apprende che «rimane stazionaria e grave la situazione della bimba rimasta ferita nell’agguato di venerdì a Napoli, ma gli ultimi esami confermano una stabilità delle condizioni generali rispetto alla crisi registrata nelle prime ore che faceva temere un veloce e fatale peggioramento. La prognosi resta riservata, Noemi è in coma farmacologico e collegata a un ventilatore meccanico per il persistere dell’insufficienza respiratoria dopo che il proiettile le ha trapassato entrambi i polmoni». E ancora, si apprende sempre leggendo il bollettino sanitario diramato dal Santobono «la bambina è strettamente monitorata nei parametri vitali. Sono stati effettuati esami ematochimici e strumentali che hanno evidenziato la stabilità emodinamica della paziente. Nelle ultime 48 ore non vi sono stati episodi di desaturazione e ipotensione che si erano presentati durante l’intervento e nelle prime 24 ore. Successivamente all’intervento chirurgico effettuato nella notte di venerdì non è stato necessario effettuare ulteriori trasfusioni».

Salvini fa visita a Noemi: «Se gli investimenti fossero adeguati questi fatti non si verificherebbero»

Dunque la piccola Noemi resta aggrappata con tutta la forza che ha alla vita, coinvolta per un maledetto caso, a soli 4 anni, in un sanguinario regolamento di conti e pur lasciando sperare la stazionarietà della situazione, confermando una stabilità importante delle condizioni generali rispetto alla crisi registrata nelle prime 24 ore del ricovero e dell’intervento chirurgico, la sua lotta per la sopravvivenza resta difficile: entrambi i polmoni della piccola sono perforati e, come se già non bastasse, quella ricucita a fatica sul suo corpicino è stata definita dal primario di chirurgia pediatrica dell’ospedale Santobono Giovanni Gaglione, «una ferita da guerra». Una lacerazione che ha richiesto un intervento di sutura dopo l’estrazione del proiettile calibro 9 tipo “full metal jacket”, di quelli in cui «il piombo interno è rivestito da un metallo più duro». Dunque, la prognosi continua a rimanere riservata,e nel frattempo le forze dell’ordine lavorano per assicurare alla giustizia l’uomo che ha fatto fuoco venerdì in piazza. «Spero che arrestino presto quel delinquente che ha sparato a una bambina di 4 anni», continua a ripetere il ministro dell’Interno Matteo Salvini anche nello sguardo che ha fisso ij volto quando esce dall’ospedale dove ha fatto visita a Noemi. «Se gli investimenti fossero adeguati, ha poi aggiunto il vicepremier del Carroccio anche nelle scorse ore, questi fatti non si verificherebbero»…

 

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