Spunta il dossier contro i sovranisti europei: pagato da Soros e da un miliardario arabo

16 Mag 2019 18:00 - di Laura Ferrari

A dieci giorni dalle elezioni europee, spunta un dossier ad orologeria contro i partiti sovranisti continentali. In Italia vengono tirati in ballo Giorgia Meloni e Matteo Salvini. In Francia Marine Le Pen, in Ungheria Orban, ma nessuno è escluso da questa inchiesta selettiva. Lo ha reso pubblico l’associazione no profit Osservatorio corporativo europeo (Ceo). Il rapporto ha come titolo “La destra autoritaria bifronte dell’Europa”.

Secondo il dossier della Ong Ceo, i partiti sovranisti nell’Ue criticano le élites ma spesso si affidano ai finanziamenti di quest’ultime. Il dossier è scritto apposta per gettare discredito sui partiti non allineati ai diktat di Bruxelles. Si vuol far intendere agli elettori che i partiti sovranisti di destra presenti in Europa mostrerebbero un “doppio volto”. Le quattordici formazioni politiche prese in esame dal rapporto, che vanno dal francese Rassemblement National (RN) fino al partito ungherese Fidesz, alla Lega e ad Alternative für Deutschland (Afd), sarebbero infatti “ipocrite” nel promettere di voler difendere la classe lavoratrice “disillusa”, mentre spesso hanno programmi a favore delle grandi imprese, soprattutto per quanto riguarda il diritto del lavoro e la tassazione. I partiti sovranisti – sottolinea infine il rapporto – promettono inoltre una politica più pulita, ma spesso sono coinvolti in scandali finanziari. Le due facce dei sovranisti europei: a parole col popolo, ma nei fatti con le lobby.

Chi finanzia la Ong “indipendente” Ceo?

Ma sono proprio le lobby a finanziare la Ong presuntamente “indipendente”. Qualche nome? La principale fonte di finanziamento della organizzazione è la Isvara Foundation. Ha elargito, ufficialmente, 189mila euro per l’anno 2018. Chi c’è dietro la Fondazione? Un misterioso miliardario arabo. La fondazione Isvara è stata creata nel 2007, appartiene all’uomo d’affari libanese Ayman Jallad ed è specializzata nell’import-export di macchine agricole ed esclusivista dei due giganti americani Caterpillar e John Deere. Del signor Jallad si hanno pochissime notizie e altrettanto poche immagini. Strano, nell’epoca di internet. Il suo staff lascia trapelare che preferisce proteggere la sua privacy al massimo. Di lui è possibile sapere solo che proviene da una facoltosa famiglia siriana e che è un grande benefattore. Perché investa così tanto in Europa, anziché in Medio oriente, dove vive e opera, appare un mistero.

Il terzo finanziatore si chiama George Soros

Altrettanto misteriosa la famiglia Van Vliet. Miliardari olandesi che, fino al 2007, nascita della loro fondazione benefica (Adessium) erano ignoti ai più. Gerard e Rogier, padre e figlio, hanno finanziato il Ceo con 143mila euro. Terzo finanziatore, un altro filantropo molto meno misterioso: George Soros, attraverso la sua fondazione Open Society. Alla fondazione indipendente che indaga contro i sovranisti è stato fatto un bonifico da oltre 95mila euro. Restiamo in attesa, prima delle elezioni, di un’indagine sui Socialisti e sulla sinistra Ue. Dite che gli stipendiati dei filantropi olandesi, di Soros e del miliardario musulmano lo faranno?

 

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