Sondaggi, clamoroso calo della Lega che perde 6 punti. Fratelli d’Italia vola al 5,7
Sorpresa in casa del Carroccio: gli ultimissimi sondaggi in vista delle europee fotografano un calo inatteso della Lega e la progressiva crescita di Fratelli d’Italia. Secondo la rilevazione di Nando Pagnoncelli pubblicata sul Corriere della Sera, il partito di Matteo Salvini perde sei punti in meno di un mese, passando dal 36,9 del 18 aprile al 30,9 del 9 maggio. Fratelli d’Italia, sempre secondo Pagnoncelli, è l’unico partito del centrodestra che aumenta consensi e sfiora il 6 per cento (5,7%). Forza Italia è data al 7,8%. M5S al 24,9 e Pd al 20,9%.
Sondaggi, crescita di FdI
C’è poi il sondaggio di Atlante Politico, condotto da Demos per Repubblica. Anche questo vede a sorpresa la Lega in calo. Nell’ultima rilevazione del 6-8 maggio il partito di Salvini passa al 32,2% (nelle stime di voto dell’11-13 marzo aveva il 34,4%). La Lega resta il primo partito. Si registra ancora un calo di popolarità per il M5S che dal 23,2 scende al 22,6. Si conferma in crescita Fratelli d’Italia che viene dato quasi al 5 (4,7%, nella precedente rilevazione era al 4,2%). Un dato, scrive Ilvo Diamanti, che mostra chiaramente che gli elettori di centrodestra si stiano spostando a destra. Forza Italia è al 9,5. Il Pd è in crescita rispetto alle elezioni politiche e passa al 20,4, ma ha perduto la “spinta propulsiva” ricevuta dalle primarie. Oggi il Pd, osserva Diamanti, è tornato ad essere un partito “normale”. Coinvolto dalle difficoltà che penalizzano i partiti tradizionali, in particolare il centrosinistra. +Europa di Emma Bonino passa dal 2,5 al 4,1 e la Sinistra è al 3,1.
Sondaggio, scende la fiducia nel governo
Secondo il sondaggio scende la fiducia nel governo, anche se la maggioranza tiene. Il governo continua a ottenere un consenso maggioritario, fra gli elettori (50%). Ma negli ultimi mesi appare in calo vistoso: la fiducia nei suoi confronti è scesa di 7 punti da inizio anno. Scrive Ilvo Diamanti che Lega e M5S continuano a formare una coppia rissosa ma dominante. I due partiti giocano la parte di maggioranza e opposizione al tempo stesso. E questo non giova. Quando si fa tutto, governo e opposizione – scrive Diamanti – alla lunga ci si stanca.