Siri anticipa Conte e professa la sua innocenza: “Se non sarà chiarito tutto a breve mi dimetto”

2 Mag 2019 19:01 - di Giovanni Trotta
Il sottosegretario ai Trasporti, il leghista Armando Siri adnkronos

In attesa della conferenza stampa convocata dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il sottosegretario leghista Armando Siri gioca d’anticipo e dice: “Se non si chiarisce tutto subito, mi dimetto”. E poche ore fa c’era stato anche l’intervento di Luigi Di Maio: ”Sulla questione morale il M5S non arretra. Comunque si chiami il sottosegretario, da noi le regole si rispettano, che tu sia del Movimento o del partito alleato questo deve essere chiaro”, ha detto Di Maio, nel corso della presentazione del programma M5S per le europee, con un chiaro riferimento al caso Siri. Ma Armando Siri si professa “innocente” e auspica di essere ascoltato presto dai magistrati per chiarire la propria posizione. Se non arriverà una rapida archiviazione, sottolinea il sottosegretario alle Infrastrutture, “entro 15 giorni mi dimetto”. “Dal primo momento  – dichiara Siri  – ho detto di voler essere immediatamente ascoltato dai magistrati per chiarire la mia posizione. La disponibilità dei magistrati ad essere ascoltato c’è e confido di poterlo fare a brevissimo. Sono innocente, ribadisco di avere sempre agito correttamente, nel rispetto della legge e delle Istituzioni, e di non avere nulla da nascondere. Proprio per questo, vivo questa situazione con senso di profonda amarezza”. “Confido che una volta sentito dai magistrati la mia posizione possa essere archiviata in tempi brevi. Qualora ciò non dovesse accadere, entro 15 giorni, sarò il primo a voler fare un passo indietro, rimettendo il mio mandato, non perché colpevole, bensì per profondo rispetto del ruolo che ricopro”, conclude l’esponente della Lega.

Commenti

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  • Carlo Cervini 3 Maggio 2019

    Se Salvini consente alla magistratura che per un semplice sospetto o un’indagine possa decidere le liste e il Governo del Paese è meglio non si presenti neanche alle elezioni………….tutti possono essere inquisiti, per qualsiasi motivo, basta origliare le dichiarazioni degli indagati. La Lega ha ceduto troppo alle stramberie dei M5s e gli elettori non perdoneranno nell’urna.