Sgarbi: chiedete scusa all’autrice del libro su Salvini, sta lottando contro un male terribile…

13 Mag 2019 18:06 - di Redazione

“Il libro-intervista di Chiara Giannini al ministro Salvini è sparito dagli scaffali delle vendite al Salone del Libro di Torino: impossibile dunque trovarlo e comprarlo”. Lo denuncia lo storico e critico d’arte Vittorio Sgarbi che proprio domenica, a margine della Lectio Magistralis sul suo ultimo libro («Novecento. Da Lucio Fontana a Piero Guccione», edito da «La Nave di Teseo») ha rivelato come il solo motivo di scandalo di questa edizione avrebbe dovuto essere la presenza degli Emirati Arabi, paese in cima alle classifiche per la violazione dei diritti umani (fonte: Amnesty International) e uno dei pochi in cui vige ancora la pena di morte “senza che gli antifascisti della domenica – ha detto Sgarbi – abbiano detto nulla”.

“Persino la Feltrinelli – rivela Sgarbi – ha tolto dagli scaffali del suo stand il libro della Giannini sul ministro dell’interno. L’antifascismo, ormai è chiaro, era solo un pretesto: sono state tirate in ballo le idee personali del proprietario di ‘Altaforte Edizioni’ per censurare il libro intervista a un ministro del governo”.

Attacca Sgarbi: “È sorprendente oltre che inaccettabile come al Salone del Libro, che dovrebbe essere il luogo per eccellenza della libertà di espressione e della tolleranza di qualsiasi idea, si pratichi con inaudita tracotanza questa censura, nei confronti, peraltro, di una giornalista scrupolosa e preparata come la Giannini che non può pagare (sempre che siano una “colpa”) le idee del suo editore, che, per inciso, nulla hanno a che vedere con il contenuto del libro”.

Sgarbi chiama in causa il direttore del Salone: “Aspetto di sentire, da persona sensibile e libera quale si è dimostrato fino ad oggi, l’opinione del direttore del Salone, Nicola Lagioia, che prima ancora che il Direttore, è uno scrittore. Dica qualcosa in difesa del diritto della Giannini di presentare il suo libro”

Infine un augurio alla giornalista Chiara Giannini: “Chi ha intonato, retoricamente ‘Bella Ciao’ davanti a lei, trattandola come un criminale di guerra, deve vergognarsi e chiederle scusa. E, al contrario, incoraggiare una giornalista che, oltre a lottare contro i pregiudizi, le maldicenze e i luoghi comuni, sta in queste settimane lottando, peraltro, contro un male terribile dal quale mi auguro riesca a guarire. Agli antifascisti, opportunisti, della domenica, dico: restiamo umani”.

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