Sardegna, il rebus della squadra di Solinas. La Lega chiamata a sciogliere i nodi
Sono trascorsi 70 giorni dal voto regionale in Sardegna. Eppure, nonostante gli annunci ripetuti di efficacia, rapidità, sostanza del fare e tanti altri buoni propositi, una sola cosa sta emergendo e prendendo corpo tra i cittadini dell’isola, possibile che il presidente dei sardi, che più sardo non si può, non sia ancora riuscito a presentare la sua squadra di governo? Cosa gli sta impedendo di agire? Se un governatore che ha strapazzato i suoi concorrenti, sia pur modesti non esercita con autorevolezza il mandato forte che ha ricevuto, c’è il timore fondato che non abbia le mani libere di cui avrebbe bisogno.
La Sardegna è sempre stata un laboratorio politico affidabile, qui sono nati e cresciuti politicamente grandi statisti italiani e comunque figure di primo piano del panorama nazionale. Ora però lo scenario è diverso, la volatilità del voto qui è ancora più evidente. Alle politiche del marzo 2018 i Cinquestelle avevano colorato di giallo ogni angolo, dopo meno di un anno hanno dilapidato i due terzi del consenso. L’onda leghista, per riuscire a trovare il consenso anche nell’isola, ha cavalcato il sentimento popolare indipendentista che qui è più radicato che in Padania. Per farlo si è affiancata al più antico partito italiano, il Psd’Az. Una grande operazione di marketing politico.
Ora però la questione si fa seria e Salvini qui ha pensato di collocare un suo avamposto, il fido on. Zoffili. Sembra proprio lui il laccio che sta legando le mani a Solinas, lo stesso che in campagna elettorale avrebbe offuscato spazi di comunicazione tipici del candidato presidente, lo stesso che avrebbe urtato la base Psdaz con quelli che vennero apostrofati come , eccessi di confidenza, che da queste parti sono un problema.
Il presidente Solinas ogni ora che passa senza agire, senza muoversi con il decisionismo di cui ci sarebbe bisogno, rischia di costruirsi addosso la peggiore delle immagini possibili, del vorrei ma non posso. Le sue dichiarazioni in merito non sono proprio piaciute. Solinas “I Sardi stanno risparmiando sette stipendi” oppure “Sant’Efisio ci porterà la Giunta”.
Ora, visto che scomodare il santo patrono della Sardegna non ha funzionato, sarebbe sconveniente se san Matteo ci riuscisse? La gente Sarda si aspetta molto da lui, lo ha scelto anche per la sua raffinata sardità ma serve anche l’indispensabile decisionismo.