Salvini sfida Di Maio: «Via l’abuso d’ufficio: scommetto sulla buona fede degli italiani»

23 Mag 2019 9:47 - di Giovanna Taormina
Il vicepremier, Matteo Salvini

Abuso d’ufficio nuovo terreno di scontro tra Lega e M5S. Il Carroccio vuole abolire il reato, per i Cinquestelle non se ne parla. «Io voglio scommettere sulla buona fede degli italiani, degli imprenditori, degli artigiani, dei sindaci. Abbiamo una burocrazia e una paura di firmare atti, aprire cantieri sistemare scuole, ospedali». Il ministro dell’Interno Matteo Salvini intervendo a Radio Anch’io, trasmissione di Radiouno, ha parlato della sua intenzione di abolire il reato di abuso d’ufficio. «Io non so cosa hanno fatto Berlusconi, Renzi, Monti, Di Maio, io faccio quello che ritengo sia giusto per gli italiani, bisogna togliere burocrazia, togliere vincoli, fare, liberare – ha aggiunto – Se per paura che qualcuno rubi blocchiamo tutto e allora mettiamo il cartello affittasi ai confini dell’Italia e ci offriamo alla prima multinazionale cinese che arriva. Se uno ruba e lo becco, lo metto in galera e se ruba da pubblico ufficiale si prende il doppio della pena ma non possiamo per presunzione di colpevolezza bloccare tutto». Matteo Salvini si è poi soffermato sulla celebrazione  dell’anniversario della strage di Capaci, alle quali non parteciperanno il presidente regionale dell’antimafia, Claudio Fava e il governatore della Regione Sicilia, Nello Musumeci: «Chi si divide sulla lotta alla mafia sbaglia. Chiunque usi una giornata come questa per attacchi politici non fa un torto a Salvini ma al Paese».

Sicurezza e flat tax

Poi, a una domanda sulla decisione di rimandare il via libera al decreto sicurezza bis da parte del Consiglio dei ministri alla prossima settimana, dopo il voto per le elezioni europee, Salvini ha risposto: «Il decreto sicurezza è pronto, potrebbe essere approvato ora, durante questa diretta telefonica, e non per fare un favore a Salvini ma se ci sono norme, soldi, uomini e mezzi contro camorristi, scafisti e teppisti da stadio evidentemente è qualcosa che serve all’Italia. Però io faccio il mio lavoro e tutti gli altri facciano il loro». Il ministro dell’Interno ha parlato anche della flat tax. «In Italia non chiedo mezza poltrona in più, c’è un contratto, ovviamente se la Lega sarà forte come tutti suppongono – ha detto – se la Lega sarà primo partito in Italia e io spero anche in Europa, avremo più forza per difendere gli interessi italiani e ovviamente le tematiche, di cui parlavamo, riduzione fiscale in primis», e quindi la flat tax, «saranno la priorità». E infine rispondendo a una domanda sulle aspettative di Silvio Berlusconi, che spera che il centrodestra torni unito ha assicurato: «La mia parola vale più del sondaggio, del primo posto, delle speranze di chiunque, mi sono impegnato per cinque anni a lavorare per il mio Paese, con questa squadra e con questo programma e questo farò».

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