Rom con il reddito di cittadinanza: il Pd li candida a Bari. “Sono qualificanti” (video)
Vengono dalla Romania, vivono in un campo nomadi e rivendicano con soddisfazione di aver ottenuto il reddito di cittadinanza, perché “anche se sono presidente di una cooperativa – spiega lui – ormai da 11 anni non ho avuto mai una busta paga e non sono stato mai operaio di questa cooperativa, allora ho fatto la richiesta di reddito di cittadinanza”. E’ il profilo di Dainef e Ligia Tomescu, la coppia di rom che il candidato a sindaco del centrosinistra, il Pd uscente Antonio Decaro, ha deciso di candidare al consiglio comunale di Bari, che va a rinnovo domenica. Una scelta che ha suscitato accese polemiche in città e ha infuocato il web.
La famiglia Tomescu si racconta
I coniugi Tomescu sono candidati con la lista di supporto “Bari bene comune” e, in un video presentato per il lancio del campagna elettorale, spiegano di vivere a Bari da vent’anni. “Mi sono trasferito nel 1999 con mia moglie e i miei figli per motivi di sopravvivenza economica“, dice Dainef, responsabile del campo in cui vive. Ligia, poi, chiarisce di aver “conseguito con orgoglio da adulta la licenza media che mi ha permesso di essere apprezzata e di diffondere la cultura rom tra gli studenti della scuola serale” e di candidarsi perché sente ” di appartenere a questa città e desidero impegnarmi per essere al fianco delle tante donne invisibili per un loro riscatto civile e sociale”. Non è la prima volta che i coniugi Tomescu appaiono in un video. In un documentario del 2015, dal taglio chiaramente empatico, Ligia mostrava le lettere della figlia dal carcere, il marito scherzava sul fatto che “gli uomini fanno le immondizie e le donne per forza devono fare le pulizie” e una ragazzina di 16 anni incinta chiedeva al documentarista chi fossero “in Italia” Al Pacino, nome che pensava di dare al figlio, e Al Capone.
Obiettivo casa. E reddito di cittadinanza in tasca
Il programma politico con cui i Tomescu si presentano prevede, come riportato da Libero, “il no secco agli sgomberi senza soluzioni alternative” e il “superamento della dimensione del campo con soluzioni diversificate e condivise (modello dell’housing first: prima di tutto la casa)”. E proprio una casa sembra essere il primo obiettivo dei candidati. In un altro video, stavolta un reportage di Corriere.tv, rivendicando l’assenza di criminalità, Tomescu afferma che “Bari è stata e rimarrà sempre con noi”. “C’è soltanto una cosa: che vivono tanti zingari, tanti rumeni, tante persone straniere nelle altre case che gli italiani non hanno niente con loro, però quando parte la voce dal governo, da sopra, allora nasce proprio l’esibizione della rimozione delle persone“. “Non hai paura – è la domanda del cronista – che quando vi daranno finalmente una casa poi arriverà qualcuno a rompere le scatole?”. “Non ho paura e non ho avuto mai paura”, è la risposta di Tomescu, sostenendo che “i baresi hanno pregiudizi, ma solo quelli che non ci conoscono”. Il fotogramma successivo è quello in cui Tomescu mostra la carta del reddito di cittadinanza e spiega che “sto guadagnando (sic) 527 euro al mese”, perché nonostante figuri a capo di una cooperativa non lavora. “Per noi è del tutto fisiologico che possano essere candidati, sono candidature qualificanti”, spiega Michele Laforgia, uno dei fondatori della lista “Bari bene comune” puntando l’indice contro i commenti indignati che sono fioccati sui social e che hanno portato il Pd a presentare anche un esposto in procura.
(La foto di copertina è tratta dal reportage del Corriere della Sera)
Ma se i rom sono nomadi, a che gli serve la casa? Altri soldi sottratti agli Italiani in difficoltà!!!! E qualcuno lo voterà pure!!!!!!
Bè speriamo che adesso gli offrano un lavoro altrimenti il reddito di cittadinanza sarà effettivamente soldi buttati al vento.
Ma che altro ci si può aspettare da uno del pd?
Bravi baresi, fatevi fregare anche dai rom che dopo gli albanesi sono la peggio feccia europea. Metteteli pure in pubblici uffici e vi leveranno le mutande senza rimuovere i pantaloni.