Reggio Calabria, violenze sessuali contro quattro ragazzine. Sgominata una baby gang

10 Mag 2019 11:18 - di Eugenio Battisti

Violenze sessuali di gruppo, bullismo e molestie. Sei ragazzi di Reggio Calabria, accusati  diversi episodi di violenza sessuale ai danni di quattro minorenni, sono stati sottoposti a provvedimenti restrittivi dagli agenti della squadra mobile della città dello Stretto.

Al termine dell’operazione denominata “baby crime” 4 diciannovenni e due diciassettenni sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare di collocamento in comunità poiché ritenuti, a vario titolo, responsabili di bullismo, violenza sessuale, adescamento di minori, violenza sessuale di gruppo, violenza privata, atti sessuali con minorenne e pornografia minorile, consumati ai danni di quattro ragazze minorenni, di cui una, all’epoca dei fatti, non era ancora tredicenne.

Le indagini, condotte dalla Squadra, sono scaturite da una segnalazione di “Telefono Azzurro”’ di una presunta aggressione a sfondo sessuale, oltre a episodi  di molestie, anche telefoniche, subite da una ragazza minorenne da parte di un suo coetaneo. La vittima dell’aggressione a sfondo sessuale  ha portato alla luce diversi episodi di condotte moleste sia nei confronti della giovane che ha presentato denuncia che di altre due ragazze minorenni. Molestie riscontrate anche dagli impianti di videosorveglianza acquisiti e analizzati dagli inquirenti e dall’analisi del traffico dati delle utenze in uso ai giovani ragazzi.

Tutte le vittime hanno anche confermato di aver subito continue molestie che si concretizzavano in ripetuti insulti, minacce gravi e aggressioni fisiche, con conseguente cambiamento delle abitudini di vita delle stesse e l’ingenerarsi di un perdurante stato d’ansia, con un evidente effetto destabilizzante della loro serenità e del loro equilibrio psicologico. Dalla ricostruzione dei fatti emergevano altri episodi di violenza fisica a sfondo sessuale ai danni di due ragazze minorenni di cui una minore di anni 13. In circa dieci episodi, quest’ultima, veniva adescata con l’inganno dal ragazzo autore degli atti di bullismo, con l’intento di ottenere un incontro e compiere, in concorso con gli altri amici, atti sessuali con la minorenne.

 

 

 


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