Rai, i giornalisti idonei al concorso: “Costretti a nuova diffida contro le assunzioni illegittime e non meritocratiche”

8 Mag 2019 16:37 - di Redazione

“Ancora una volta siamo costretti a inviare alla Rai una diffida per impedire che la legge e il merito siano violati”, così dichiara il Comitato per l’Informazione pubblica, fondato da oltre 100 giornalisti risultati idonei alla selezione Rai 2015 e assistiti dall’avvocato Vincenzo Iacovino. “Secondo indiscrezioni di stampa – prosegue il Comitato – domani in cda potrebbe essere approvata una delibera con cui saranno assunti a tempo determinato 69 diplomati alla scuola di giornalismo di Perugia senza alcuna procedura aperta al pubblico. Peraltro non è ancora chiaro perche mai la scuola di Perugia sia  preferita non solo alle altre 12 scuole, ma addirittura a una selezione pubblica come quella del 2015, che per serietà e complessità non può certo essere paragonata al test di ingresso a un master in giornalismo. Il gioco è ormai chiaro a tutti e ricalca il passato: far assumere a temine senza alcun criterio giornalisti provenienti dalla scuola aziendale finanziata dalla Rai,  per poi confluire nei bacini e acquisire un diritto all’assunzione a tempo indeterminato: è cosi che la legge è stata aggirata dal 2008. Ed infatti se questa eventuale delibera, passasse, violerebbe la legge, che obbliga la Rai ad assumere solo per concorso, anche in un caso come questo, cioè per assunzioni a tempo determinato”. Conclude la nota del Comitato: “Noi comunque, che abbiamo superato una selezione, non ci arrendiamo e continueremo a lottare perché la Rai cambi strada e scelga quella del merito e della trasparenza. A questo proposito torniamo ad appellarci alla Commissione di Vigilanza, al ministero dello Sviluppo, con cui l’azienda ha stipulato il contratto di servizio che la vincola a precisi obblighi, e al sindacato perché si attivino in questo senso. Se il nostri inviti non sortiranno effetti adiremo senz’altro la magistratura civile, penale e contabile al fine dei tutelare ogni nostro diritto e ogni eventuale responsabilità anche di carattere personale di tutti coloro che hanno agito e non in nome e per conto della Rai”.

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