Ragusa, nigeriano violenta la compagna davanti ai figli e stupra la ragazzina di 12 anni

30 Mag 2019 10:30 - di Paolo Sturaro

Violenza sessuale su una minore di dodici anni, maltrattamenti in famiglia e tentata violenza sessuale ai danni della compagna. Con queste accusa, la Squadra mobile di Ragusa ha arrestato un nigeriano. A chiedere l’intervento di una volante della Polizia di Stato è stata la sua compagna. Secondo la donna, anche lei nigeriana, l’uomo la stava picchiando. L’intervento della volante ha scongiurato il peggio perché la donna era rimasta ferita. La vittima è stata convinta dai poliziotti a raccontare la verità e porre fine alle violenze subite.

L’orrore di Ragusa, le violenze sulla donna

«Quando la donna è stata accolta ed ascoltata dalle donne della Squadra Mobile era psicologicamente devastata», raccontano gli inquirenti. «Violenze inaudite subite ogni qualvolta il compagno si ubriacava e pretendeva di avere rapporti sessuali con lei anche in presenza dei bambini. La donna si rifiutava perché c’erano i piccoli e lui la violentava o tentava di farlo picchiandola in ogni occasione».

La ragazzina racconta il suo calvario alla poliziotta

Durante l’escussione della donna, la figlia di 12 anni ha chiesto di parlare con una poliziotta. Le ha raccontato che anche lei era stata violentata dal compagno della madre. «La piccola ha detto che se il coraggio lo aveva trovato la mamma, era giusto che anche lei raccontasse la verità, narrando fatti di una violenza tale da impressionare il personale della Squadra Mobile», dicono gli investigatori. Al termine del racconto delle due vittime la Polizia di Stato ha assicurato protezione alle vittime. Dopo neanche 48 ore di indagini il nigeriano è stato arrestato in esecuzione della misura cautelare disposta urgentemente dalla Procura della Repubblica di Ragusa. L’uomo – che viveva dell’elemosina fatta presso i supermercati – è stato condotto in carcere a Ragusa.

I due si erano conosciuti a una struttura di accoglienza

I due nigeriani, si erano conosciuti in una struttura di accoglienza per richiedenti asilo della Sicilia dopo essere sbarcati in tempi diversi sull’Isola. In Italia la donna era arrivata insieme ai due figli, una 12enne e un neonato. E l’uomo, un 39enne che adesso dovrà rispondere di maltrattamenti in famiglia, ripetute violenze sessuali ai danni della compagna e della figlia minorenne, si era inizialmente mostrato premuroso e gentile. Tra i due era così nata una relazione e, lasciato il centro per richiedenti asilo, si erano trasferiti a Ragusa. Lei accudiva i figli, lui chiedeva l’elemosina vicino ai supermercati. Ben presto, però, la favola si è trasformata in un incubo. Tornando a casa ubriaco l’uomo pretendeva di avere rapporti sessuali. Quotidianamente e anche più volte al giorno incurante della presenza dei bambini. E a ogni rifiuto corrispondeva un abuso, in preda ai fumi dell’alcol il 39enne la violentava. Un orrore che non ha risparmiato neppure la bimba di 12 anni, che una volta arrivata negli uffici della Questura ha trovato il coraggio di denunciare tutto. Tra le lacrime ha raccontato di essere stata violentata anche lei dal compagno della madre in più occasioni quando erano rimasti soli in casa. «Il racconto della piccola era ancora più terribile di quello della madre, entrambe vittime di un uomo che aveva promesso di prendersi cura di loro», spiegano gli investigatori. Per l’uomo, così, si sono spalancate le porte del carcere.

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